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L'ora di italiani

filippo facci

Eliana Giusto
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Sempre a lamentarci perché gli italiani non sanno niente, non conoscono l' educazione civica, i fondamenti del diritto, qualche rudimento di Storia: poi, appena spunta un momento libero, gli facciamo studiare il Corano. Accade alla scuola elementare di Chiavazza (Biella) dove l' insegnante dell' ora di religione - che personalmente considero un furto di tempo e di denaro - conduce gli scolari in "gite monoteiste" in chiese e sinagoghe e moschee. Lo spiegava, compiaciuta, la Stampa. I ragazzi studiano le religioni (il Vangelo accanto al Corano, letture ad alta voce, preghiere a confronto) e va da sè che l' insegnante sarà pure una bravissima persona, e tutto potrebbe essere anche molto interessante: ma perché deve far parte della scuola dell' obbligo? Perché delle generazioni che non distinguono la bandiera italiana da quella dell' Irlanda devono studiare le sure e i versetti, e non, chessò, gli articoli della Costituzione? Perché devono sapere chi era Maometto e non Giuseppe Mazzini? Lo so che il discorso porta dalle parti del Tevere, ma chi se ne frega, quanto dovremo aspettare per vivere in uno stato pienamente laico? Nelle democrazie la religione di Stato non c' è, nelle teocrazie coraniche sì: il primo insegnamento è questo. Spiegate, ai ragazzi, che compito dello Stato dev' essere garantire una parità tra religioni, non insegnarle tutte. Io non voglio l' ora di religione facoltativa, voglio più ore di educazione civica obbligatorie. di Filippo Facci

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