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Fabrizio Biasin: "Io fratello orgoglioso, mia sorella lavora al Sacco. Ora aiutiamoli, servono i soldi"

Fabrizio Biasin
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Ciao, mi ha scritto mia sorella “grande”. Mia sorella “grande” si chiama Mara ed è (copio e incollo) "professore associato In biologia applicata presso la cattedra di Immunologia dell'Università Statale di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche - L. Sacco". Sì, esatto, è lei la parte buona della famiglia.

Mia sorella Mara e il suo staff in questo momento (copio e incollo) "studiano la risposta immunitaria in pazienti affetti da Covid-19". Praticamente cercano il vaccino. E voi direte "ellamadò, chi si crede di essere, Barbara d’Urso?". Forse sì. Il fatto è che per tanti anni ha cercato rimedi anche per sconfiggere l’Aids e ha pure trovato soluzioni che non sto qui a spiegarvi perché io, francamente, sono un giornalista quaquaraqua e non ci capisco una fava.

E veniamo al punto. Per arrivare all’obiettivo mia sorella e il suo staff hanno bisogno di fondi, perché grano non ce n’è.

Le ho detto: "Avete un link per una raccolta così ve lo pubblico e tanti saluti?".

Mi ha risposto così (copio e incollo): "Bisognerebbe scrivere una lettera su carta intestata (nel caso di una società) o con i dati del donatore (nel caso di un privato: nome, cognome, codice fiscale) intestata a “Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche L-Sacco: scrivendo. Con la presente io NOME E COGNOME intendo donare la cifra di… al dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco per sostenere l'attività di ricerca relativa alla "caratterizzazione della risposta immunitaria in pazienti affetti da COVID-19" coordinata dalle prof.sse Mara Biasin e Daria Trabattoni”. La lettera deve essere inviata via email a me ([email protected]) e alla segretaria del dipartimento ([email protected]) che spiegherà come procedere. NE HO DAVVERO BISOGNO! Grazie Fabri”.

Le ho risposto così: "Mara, minchia (non badiamo ai formalismi in famiglia), tutti fanno la raccolta fondi con il link, tu chiedi una roba che la gente si smarona appena la legge".

Mi ha risposto così: "Dai, è importante".

Conclusione, vi chiedo di dare una mano (anche solo con una condivisione), quanto alla serietà della cosa garantisco io. Per il resto è inutile aggiungere orpelli, la situazione la conoscete.

Grazie.

Ps. All’inizio ho scritto “sorella grande” perché l’altra sorella (Greta, mia gemella, seconda foto) è infermiera al “Valduce” di Como e come tutte le infermiere in questo momento c’ha cazzi da risolvere che neanche vi sto a raccontare e potete solo immaginare.

Ciao, un fratello orgoglioso.

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