Cerca
Logo
Cerca
+

Pietro Senaldi: "Giuseppe Conte faccia il bravo e si metta la mascherina"

Pietro Senaldi
  • a
  • a
  • a

Non ti conosco, mascherina. Ogni uomo ha i suoi vezzi. Quello del nostro premier è girare a volto scoperto, perfino nel pieno infuriare della pandemia. Ha sprezzo del pericolo proprio, ma anche di quello altrui, come si è visto nell' incontro ravvicinato con l' ottuagenario Pontefice, durante il quale Conte non ha preso la minima precauzione, malgrado nel suo staff il Corona abbia già colpito. Il motivo di tanto ostinato mostrarsi a tutto viso è ignoto. In Italia le mascherine non sono obbligatorie, beninteso, tuttavia sono vivamente consigliate. Poiché il professore di Volturara Appula guida il Paese, dovrebbe essere il primo a indossarle e dare il buon esempio giacché, se non si copre il Conte, non si vede perché dovrebbero farlo i sudditi. Una sera sì e l' altra pure il plenipotenziario ci ammorba in tv di retorica patriottarda intimandoci di seguire le sue direttive, che poi è il primo a violare.
Con il protrarsi e l' aumentare delle restrizioni, la cosa è diventata, da fastidiosa, intollerabile. Poiché l' uomo non è fesso, viene naturale chiedersi perché si ostini in un comportamento che lo danneggia. Fioccano le ipotesi. L' avvocato Giuseppe, si sa, tiene alla propria immagine di perfetto damerino più che a quella di leader di sostanza. È vanesio fino alla sfrontatezza e alla temerarietà,e ha deciso che nessun copri-viso lo sfigurerà mai, anche a costo di finire in corsia; tanto a lui, dovesse stare male, risponderanno al primo squillo e ci sarà sempre un respiratore libero, o liberato.

 

 

 

 

 

Questione d'immagine - Oppure la sua è una sfida a volto scoperto a Fontana, polemico per la scarsa assistenza fornita dal governo alla sua Lombardia. Conte deve essere rimasto sconvolto quando il presidente della Regione ha indossato in diretta la mascherina, attirandosi sberleffi sinistri per la gestualità un po' goffa. Da lì ha deciso che no, a lui nessuno avrebbe mai potuto dire di non risultare elegante.
Se lo si chiedesse al suo portavoce, Rocco Casalino, probabilmente la risposta sarebbe che il premier non indosserà mai una mascherina finché lo Stato non ne avrà assicurata una degna dotazione a tutti gli italiani. E allora dobbiamo rassegnarci a vedere il suo muso per intero fino alla fine dell' epidemia.
Ma non è escluso, dati i tempi di reazione del governo al Covid-19, che l' avvocato Giuseppe sia ancora fermo alla prima versione data dai suoi sulle mascherine quando, visto che non c' erano per tutti, l' esecutivo andò avanti giorni a sostenere che esse servono solo a chi è già contagiato, per evitare di farsi untore. Fosse così, capiremmo il premier smascherinato: quando le circolari si susseguono con scadenza quotidiana e ciascuna contraddice la precedente, attenersi alla prima indicazione può essere l' unica soluzione per non dare di matto.

Video-occupazione - Ciò detto, è il caso di un consiglio non richiesto. Ne avessimo combinate la metà di Conte, gireremmo con il burqa, non con la mascherina. Questa paura però non sfiora il professore di Volturara Appula. Da che è scoppiata l' epidemia, la sua preoccupazione principale è stata metterci la faccia, lui e nessun altro. Ha oscurato tutti i suoi ministri. Ha ricevuto l' opposizione solo pro forma, perché glielo ha chiesto Mattarella. Ha occupato studi televisivi costringendo anche i media più compiacenti a scrivere che stava esagerando. Altrettanto ha fatto con l' ufficio della Protezione Civile finché, visti i numeri dei decessi, ha capito che stava facendo la figura di un becchino in maglioncino anziché del salvatore della patria. Ha sentenziato che era l' ora di dare la parola agli esperti ma non si è mai preoccupato di avere un medico al fianco che supportasse i suoi vaniloqui.
L' unica speranza è che, avendolo visto bene e a lungo, gli italiani si ricordino la faccia del premier smascherinato quando finirà tutto questo e lo accompagnino alla porta.
Certo, per farlo ci vorrebbero libere elezioni, doverose dopo ogni guerra, fosse anche solo batteriologica. Ed è per difendere la poltrona che il nostro sta preparando il suo partito personale. Un lavoro, leggendo Bisignani, nel quale è molto più avanti che nella lotta al Covi-19.

Dai blog