Sempre emergenza

Pietro Senaldi sul coronavirus: "Al via il Far West degli avvisi di garanzia, ma solo gli italiani possono giudicare"

Pietro Senaldi

Il segnale più significativo che la condizione epidemiologica del Paese sta migliorando non è nei dati che da dieci giorni registrano meno morti e meno ricoveri in terapia intensiva, bensì nel fatto che iniziano a fioccare indagini nei confronti di chiunque abbia avuto a che fare con il virus. Stiamo tornando alla normalità, perché è evidente che le Procure riprenderanno a lavorare a pieno ritmo prima dell' industria e molto prima delle scuole. In Emilia-Romagna è stata aperta un' inchiesta sulle mancate forniture agli ospedali da parte delle istituzioni. In Liguria si sono specializzati negli esposti contro i medici. In Toscana si sta procedendo contro una residenza per anziani perché il virus ha fatto troppi morti, mentre si prevedono incriminazioni per epidemia colposa a Bergamo ma perfino a Sassari. E poi ci sarà la madre di tutte le inchieste, quella sul Pio Albergo Trivulzio, il cronicario milanese dove a marzo sono morti 45 ospiti in meno dell' anno precedente nello stesso mese ma che la stampa di sinistra ha già messo al centro del tritacarne mediatico-giudiziario. Il motivo? Benché il presidente e 3 membri del consiglio d' amministrazione su 5 siano di nomina piddina, vicini ai sindaci Sala e Gori, il direttore generale è un leghista doc. Insomma, si salvi chi può, perché sul virus stanno piombando i pm, e ciò che il Corona non è riuscito a uccidere, lo finiranno loro, con particolare riferimento a tessuto produttivo e classe politica locale del Paese. Ma anche i medici, oggi celebrati come eroi, ne faranno le spese.

 

 

 


CHI SBAGLIA PAGA, MA.. .
La premessa è d' obbligo. È evidente che i reati vanno puniti. Se qualcuno dolosamente ha speculato sull' epidemia, se si sospetta che un medico si sia fatto pagare per attaccare al respiratore o ricoverare una persona piuttosto che un' altra, o che un politico, approfittando delle procedure d' emergenza, abbia preso una stecca per privilegiare un' azienda nelle commesse, va processato. Come quel disgraziato di imprenditore sedicente sull' orlo della rovina arrestato ieri per aver cercato di vendere allo Stato 24 milioni di mascherine inesistenti.
Tuttavia bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano, come capitato all' avvocato Taormina, che ha annunciato di voler denunciare Conte per strage per i ripetuti errori del governo. Al premier non ne abbiamo fatta passare una, però dal processarlo politicamente all' incriminarlo penalmente, ne passa. Senza dubbio le mancanze del premier e del suo governo, come anche quelle dei presidenti di Regione e dei sindaci, di qualsiasi partito, o dei direttori sanitari e dei medici hanno causato danni. Alcune decisioni, o indecisioni, possono avere anche avuto conseguenze mortali, ma sono state prese in un contesto di emergenza, totale incertezza e mancata conoscenza del virus, in merito al quale fior di professori, virologi e farmacologi hanno detto tutto e il suo esatto contrario.
La buona fede e l' intenzione della classe politica, amministrativa e medica di sconfiggere il virus con il minor danno possibile è presunta e per mettere alla sbarra qualcuno in una situazione così drammatica bisogna avere prove certe. L' incapacità, e perfino l' idiozia, non sono un reato. Esiste un' immunità di funzione legata a chi si trova ad agire in condizioni particolari. Nella battaglia contro il Covid-19 il più bravo è quello che ha sbagliato meno. E siccome tutti hanno fatto degli errori, spesso gravi, se parte il far west degli avvisi di garanzia, il gioco diventa inevitabilmente sporco. Potendo incriminare tutti, ciascuno manderà a processo chi gli sta sul gozzo e chiuderà un occhio nei confronti degli amici. Un pm di destra potrebbe incriminare gli aperitivi di Sala, Zingaretti e Gori per tentata strage, mentre uno di sinistra potrebbe processare Fontana e Gallera per non aver fatto la zona rossa, ma non Conte a cui pure è stata chiesta e l' ha rifiutata. Il capo della Protezione Civile potrebbe essere accusato per aver mandato mascherine sbagliate in tutta Italia, mentre il ministero della Salute potrebbe essere incriminato per aver detto che non servivano; ma questa era pure l' opinione iniziale dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, e allora perché non accusare Ricciardi, l' italiano che ne fa parte? Potremmo continuare per tutto il giornale a elencare presunti colpevoli che si sono trovati ad affrontare un problema più grande di loro.


VECCHIA STORIA
È un film già visto. Mai il vero comportamento criminale sarebbe usare la pandemia per eliminare per via giudiziale una classe dirigente approfittando della rabbia popolare per far cadere qualche testa. Salvo poi arrivare a concludere anni dopo, a carriere e vite distrutte, che non ci sono prove per condannare. Esito piuttosto prevedibile, vista la complessità della situazione.
Per rispetto della democrazia, quando tutto sarà finito, dovranno essere per una volta gli italiani, e non i magistrati, a stabilire chi ha sbagliato e chi ha fatto bene. Anche perché, se salta il tappo del giustizialismo, nessuno si salva più. Avremo le file di parenti delle vittime davanti ai tribunali a denunciare medici che non hanno fatto ricoverare madri, padri e consorti.
Ieri ho ricevuto una dozzina di messaggini da una donna che conosco da 35 anni e che non mi aveva mai degnato di un saluto. Voleva denunciare un ospedale reo di aver dimesso una persona positiva ordinandole di andare a casa, dove attualmente si cura l' 80% dei malati di Covid-19. Lutti e quarantena hanno messo a dura prova i nervi di tutti. Ci manca solo che facciamo regolare i nostri conti dai magistrati.