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Vittorio Feltri: la cafoneria e l'incapacità di Conte. E sul Mes ha ragione Berlusconi

Vittorio Feltri
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 Non si finisce più di discutere sul Mes, il cosiddetto «salva Stati», che nessuno sa esattamente in che cosa consista. C' è chi lo vuole e chi lo rifiuta. Qualcuno sostiene che i soldi europei, circa 36 miliardi di euro, sarebbero una manna dal cielo in quanto erogati senza «condizionalità», un termine questo che non esiste nella lingua italiana, ciò dimostra l' analfabetismo arrogante dei fessi che ci governano. Semmai si dice «condizione» o «condizioni». Sorvoliamo. È noto che la corporazione dei giornalisti è politicamente corretta ma se ne frega delle scorrettezze lessicali.

 

 

 

In ogni caso mi sembra non abbia torto Silvio Berlusconi allorché afferma: se la Ue ci presta quattrini senza pretendere interessi, non c' è ragione per rifiutarli e ci sono mille motivi per accettarli. Intanto il governo continua a promettere agli italiani bisognosi montagne di euro che non possiede e che quindi non possono giungere nelle tasche dei cittadini. Contemporaneamente la situazione economica nostrana precipita e non si comprende quando essa sarà in grado di risollevarsi, stante la chiusura delle attività produttive e commerciali. È giusto che l' esecutivo si preoccupi anzitutto della salute pubblica e poi del reddito dei compatrioti. Però est modus in rebus. È inintelligibile che alcune regioni specialmente del Sud, per esempio Molise, Basilicata e Calabria, dove non si registra il dominio del virus, non siano autorizzate, quanto la Lombardia, ancora infetta, a riavviare occupazioni lavorative.
Come si spiegano certe decisioni insensate? Di recente sono stato accusato di odio razziale rivolto ai meridionali poiché ho osservato che in alcuni casi essi sono inferiori rispetto ai settentrionali. Come se fosse una novità che nel Mezzogiorno non vi sono ovunque infrastrutture adeguate ai tempi: per realizzare l' autostrada Salerno-Reggio Calabria c' è voluto un quarto di secolo, per arrivare a Matera con mezzi pubblici bisogna fare testamento, l' aeroporto reggino ha traffici limitati ed i voli lì destinati applicano tariffe esagerate.
Mi fermo qui per non tediarvi, ma ribadisco che l' arretratezza del Sud non è una mia invenzione basata su antipatia verso nostri connazionali che abitano da Roma in giù, bensì una realtà indiscutibile di cui è colpevole una classe politica cieca e inetta che ha abbandonato terre meravigliose. Mai stati a Lecce? Per giungerci da Milano devi prendere l' aereo e atterrare a Brindisi. Poi sei costretto a usare la macchina per raggiungere la città salentina.
Vi appare normale? Poi se io sostengo che alcuni meridionali vivono in condizioni di inferiorità a paragone del resto del Paese vengo sbranato, tacciato di sacrilegio. L' ordine dei giornalisti ha già annunciato che mi processerà perché ho dichiarato quanto è chiaro a chiunque abbia occhi sani. Procedo senza indugi. Giuseppe Conte, che non è di Vigevano, ha obbligato la Nazione a paralizzarsi dalle Alpi alla Sicilia, i negozi sono sbarrati come qualsiasi azienda, tuttavia lascia che i porti siano spalancati, cosicché gli immigrati pervengono sulle nostre coste a frotte, come se non bastassero i guai che ci perseguitano. Noi dovremmo tacere, anzi applaudire?
Se in Italia vi fosse una opposizione organizzata questo premier ciarliero sarebbe già approdato al Grande Fratello con il suo amico Rocco Casalino, invece di risiedere a Palazzo Chigi e combinare un pasticcio al dì. Nei giorni scorsi egli si è recato a Milano, poi a Bergamo e infine a Brescia dove è piombato alle 2 di notte. Una prova eclatante di maleducazione che non merita solo biasimo, ma qualcosa di più: una lettera di licenziamento in tronco.

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