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Silvia Romano, Renato Farina e la verità che molti fingono di dimenticare: chi sono i suoi sequestratori

Renato Farina
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Silvia "Aisha" Romano ha comunicato la sua conversione all' islam. Viva la libertà, sono affari di coscienza. Eppure non si può ridurre quanto è accaduto sotto i nostri occhi a una questione di credo personale. La dottoressa partita per l' Africa non ha deciso di aderire alla sezione somala degli Are Khrisna, con un barracano verde invece che color zafferano. La sua nuova fede, per la natura propria di questa religione, ha la forma di chi gliel' ha comunicata: gli Al Shabaab. Sono spietati assassini.
Ricordiamocelo. Questi efferati criminali non sono una gang isterica che questo lo salva, l' altro lo brucia vivo. Non sono predoni ululanti nella foresta. Costoro sono una potenza ideologica armata, hanno negli ultimi anni trasformato l' 80 per cento del territorio della Somalia in uno Stato Islamico sul modello del Califfato di Raqqa.
Leggi, commerci, negozi, poste, polizia, scuole, addestramento tattico, lotta corpo a corpo: una specie di paradiso per musulmani radicali che galleggia sul sangue degli sgozzati.

 

 

 

Chiedete a Quirico - Ne è consapevole Silvia? Le testimonianze di chi è stato in mano a lungo a questa gentaglia assassina (vedi Domenico Quirico ostaggio per mesi di Al Qaida, ma si veda su Netflix la serie "Califfato") ha sperimentato la loro abilità nel plasmare le coscienze altrui come argilla. Non do pertanto alcun giudizio sull' intimo traumatizzato di questa giovane donna, sarebbe temerario. Evitiamo però di trattare questa storia come se ci trovassimo davanti ad Alice balzata fuori dal paese delle meraviglie, come ella cinguetta felice. La realtà è un' altra.
Silvia è diventata una costola occidentale, una testimonial spaventosa del jihadismo più estremo, forse suo malgrado, ma forse con cognizione di causa. Ci sono tante domande. Alcune le diamo senza rispondere. 1) Se si è convertita liberamente, perché la si è dovuta liberare? Da che? 2) Non è che in fin dei conti siamo stati noi a sequestrarla alla sua "umma", portandola via dalla Casa dell' islam (come diceva il non rimpianto Al Baghdadi)? 3) Non è che è stata liberata contro il suo desiderio, consegnandola all' Occidente, con esiti per la propaganda islamista più potenti di una bomba? 4) Da quando in qua i musulmani fanno schiavi i convertiti alla loro religione? I giannizzeri, erano battezzati convertiti all' islam, ed erano i più fedeli, custodivano il corpo del Califfo... A una domanda siamo in grado di rispondere molto precisamente. Che cosa fanno gli Shabaab (che vuol dire "Giovani") ai cristiani, qualora non abbiano alle spalle la borsa di uno Stato ricco. Sarà bene che qualcuno lo racconti a Silvia, anche se crediamo che da neofita abbia assistito per obbligo di precetto a lapidazioni o sgozzamenti inflitti dal tribunale della Sharia, spettacoli in cui donne e bambini partecipano (anche coi sassi) a scopo pedagogico.

Macellai - Qualcuno per favore abbia la faccia tosta o il coraggio civile di mostrare una fotografia alla convertita, è importante farsi un' idea della statura umana e spirituale dei propri padri spirituali, cara Aisha. Eccellenti macellai, dal cuore indomito, non c' è dubbio. Fa un po' impressione, però. È un cortile coperto di cadaveri di ragazzi come lei, senza l' opportunità di discutere la tesi come fece l' allora Silvia. È un lavoretto che fecero gli Al Shebaab, il 2 aprile 2015, nel campus universitario di Garissa in Kenia, a duecento chilometri da dove la nostra connazionale tre anni dopo sarebbe stata portata via con modi tanto affabili. Ci sono 143 studenti cristiani, ragazzi e ragazze, assassinati perché non in grado di pronunciare qualche versetto del libro sacro che la incantò e che a lei fu donato da quella stessa masnada responsabile dell' eccidio. Aisha dice di costoro: «Mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura». Le hanno spiegato anche le ragioni e la cultura di questo massacro che più vile non si può?
Ricordo che allora ci fu una forte indignazione degli atenei europei, nel documento - notò un professore universitario, Gian Enrico Rusconi, sulla Stampa - mancava un particolare: che i trucidati erano cristiani, e che proprio per questa colpa erano rei di morte, e che i carnefici erano islamici. Be', li ricordiamo noi ora questi particolari. Gli Al Shabaab hanno questo carattere permaloso. Ammazzano i cristiani. Salvo appartengano a Stati disponibili a chiudere un occhio, se a essere stuprate e schiavizzate sono poverecriste yazide o cristiane africane, ma pronti a ingaggiare 007 turchi e a caro prezzo se la poverina è una islamica italiana.

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