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Giuseppe Conte, Paolo Becchi e l'emergenza preventiva: "Finché c'è il virus c'è speranza per il premier"

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“Finché c’è il coronavirus c’è speranza per Giuseppe Conte. Ed ecco allora che dall’emergenza siamo passati a quella preventiva”. Paolo Becchi rilancia il commento di Marco Gervasoni che, nell’edizione odierna de Il Giornale, si sofferma su alcune dichiarazioni degli scienziati, che ormai sono arrivati al limite del terrorismo psicologico. Il 3 giugno verranno riaperti i confini di tutte le regioni, ma il dibattito mediatico tra gli esperti è destinato ad andare avanti ancora a lungo tra il pericolo di una seconda ondata dopo l’estate e quindi di nuovi lockdown. “Finché c’è paura, anche di qualcosa di incerto, c’è emergenza - scrive Gervasoni - e finché c’è quella, resterà la strategia della tensione sanitaria, unica polizza sulla vita dell’esecutivo. Oltre che su quella degli scienziati, i quali potranno continuare ad andare in tv a dire: ‘ricordati che devi morire’”. 

 

 

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