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Vittorio Feltri, la ribellione ai monopattini: "Un deficiente ha rischiato di piombarmi addosso, salvo per caso"

Vittorio Feltri
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Non c'è pace per i pedoni di Milano e qualsivoglia centro urbano. Sono minacciati da sciami di nuove cavallette veloci che tutto travolgono senza requie. Mi riferisco alle biciclette e - novità sgradita - ai monopattini che in breve tempo hanno conquistato migliaia di giovani, molti dei quali cretini per definizione, infestano le città rendendole infrequentabili per soggetti normali, cioè abbastanza civili. Udite cosa mi è accaduto ieri. Dopo pranzo, verso le quindici, esco di casa onde recarmi alla redazione di Libero. Cosa che faccio ogni giorno con la massima tranquillità. Ebbene, non appena metto il piede giù dal gradino allo scopo di incamminarmi e raggiungere l'automobile, un deficiente pattinomunito, sopravvenuto inaspettatamente come un siluro, ha rischiato di piombarmi addosso. Mi sono salvato per puro caso.

Mentre qualsiasi veicolo percorre la carreggiata, chissà perché gli idioti che hanno scelto di viaggiare su due rotelline a propulsione elettrica volano lungo i marciapiedi fottendosene di coloro che hanno il diritto di occuparli, non temendo di essere investiti. Il proiettile umano descritto mi ha sfiorato, non ho avuto materialmente il tempo di accorgermi che mi stava prendendo di mira. Lo stolto non mi ha nemmeno chiesto scusa e ha continuato a sfrecciare incurante delle varie persone che deambulavano rispettosamente sul marciapiedi. Non ho avuto purtroppo l'opportunità di sferrargli un calcio che lo facesse cascare, magari fratturandosi un arto. Lo avrei fatto volentieri e mi dispiace di non aver avuto la prontezza.

 

 

D'ora in avanti, dopo l'esperienza che vi narro, sarò più accorto. Prima di uscire dalla mia dimora, impugnerò un bastone col quale ostruirò la banchina tenendomi al riparo dietro l'uscio e, qualora sopraggiungesse un fesso come quello con cui ho avuto a che fare ieri, inevitabilmente farebbe un capitombolo da me applaudito. Il randello è l'unica difesa contro coloro che usurpano i nostri camminamenti, ciclisti inclusi, i quali ormai gironzolano anche contromano sugli spazi riservati esclusivamente ai pedoni. Una bastonatina educativa la meriterebbe pure il sindaco Beppe Sala, governatore della metropoli lombarda, il quale non solo esclude punizioni per quelli che violano le regole del traffico, ma incentiva - con la complicità dell'esecutivo - l'uso delinquenziale delle biciclette e dei monopattini che si impadroniscono dei luoghi dove bambini e adulti dovrebbero essere intoccabili. Coraggio cittadini, adottate un alpenstock e a chi vi importuna mentre passeggiate rifilate un tocchetto in maniera che desista dal rompervi le scatole o addirittura l'osso del collo. Se con le buone maniere non si ottiene nulla, vale la pena di provare con quelle forti.

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