Brutto clima

Paolo Becchi e lo stato d’emergenza: altri sei mesi di leggi ingiustificabili

Paolo Becchi

Gestione delle emergenze. A questo si riduce l'attività del governo. Passare da un'emergenza ad un'altra. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti. Non mi soffermo sul punto. Ma, attenzione, si può fare di meglio e di più. Vediamo cosa. Le terapie intensive non sono più sovraffollate da malati di Covid -19, i sintomi provocati da questa malattia sono sempre più lievi, il numero dei morti si sta riducendo regolarmente. Anche senza vaccino le cure che si stanno adoperando si rivelano efficaci. Insomma, l'attuale carica virale del Sars CoV2 è molto bassa. La cosa non deve sorprendere, il coronavirus sta comportandosi naturalmente come gli altri virus della stessa famiglia a cui appartiene. Si indebolisce e può anche scomparire del tutto. Che cosa se ne può concludere? Non c'è alcun fondamento scientifico per parlare di una "seconda ondata" in autunno, paragonabile a quella di marzo-aprile. Sì, è vero, l'Organizzazione Mondiale della Sanità teme il peggio proprio per l'autunno. Sì, è vero, ci sono esperti che sostengono in Italia la stessa posizione, ma non è molto chiaro su cosa si basino le loro previsioni catastrofiche. Restiamo alle evidenze. Sono dati empirici, facilmente verificabili, il virus ormai si è adattato a noi come quei tanti altri virus che circolano nei nostri organismi. Certo, ci potranno essere dei focolai, dei colpi di coda, ma non c'è alcuna ragione per ipotizzare una nuova emergenza epidemiologica. E allora cosa giustifica il clima di terrore che prosegue ininterrotto anche in questi mesi estivi? La risposta è semplice. Il clima di terrore, ben alimentato dagli organi di informazione che insistono quotidianamente su una situazione che sembra ancora fuori controllo e che comunque andrà in autunno fuori controllo, è lo sfondo entro il quale un governo può mirare all'impresa del secolo: prolungare uno stato di emergenza in assenza di reale emergenza.

 

 

 

Con tutto quello che questo comporta. La sospensione di diritti e libertà per almeno altri sei mesi. La possibilità da parte del governo di agire, come già fatto in passato sulla base di decreti arbitrari del Presidente del Consiglio, che entrano in conflitto con il nostro ordinamento costituzionale. Il tutto giustificato dallo stato di emergenza. L'incubo di Foucault (e politicamente anche l'incubo di Salvini). Uno stato di emergenza senza emergenza. Prolungare uno stato di emergenza al solo scopo di prolungare il governo dell'emergenza. Insomma, l'invenzione di una emergenza per tirare a campare. L'emergenza c'è non perché c'è il virus, ma il virus c'è e ci sarà sino a quando ci sarà l'emergenza. Non solo i governi vivono attraverso le emergenze ma sono addirittura in grado di inventarsele per sopravvivere. Perfetto! E chi si oppone è l'"untore", che va opportunatamente trattato con ricovero coatto. C'è del metodo in quella che solo in apparenza è ordinaria follia. In realtà se l'esperimento riesce si potrà dire che è stata finalmente raggiunta la Perfektion der Tecknik, per riprendere il titolo di una opera di Friedrich Georg Jünger, la perfezione delle nuove tecniche di governo e di controllo sociale.