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Vittorio Feltri sul Meridione: "Cosa amo, cosa non funziona e perché dovrò sempre difendermi dai cretini"

Vittorio Feltri
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Caro Daniele, intanto complimenti: scrive in modo delizioso e compie osservazioni sensate per cui si rassegni a esser criticato, persino insultato. Ormai nel nostro Paese chi fotografa la realtà con un linguaggio opportuno, che non è mai politicamente corretto, passa per essere razzista o almeno antimeridionale. I meridionalisti di una volta, ne cito due su tutti, Gaetano Salvemini e Corrado Alvaro, la pensavano già come lei, persona intelligente e sensibile.

 

La povertà oramai è diventata una vocazione in alcune regioni, viene difesa e vantata come fosse motivo di orgoglio. In una circostanza in tivù ho affermato che i cittadini del Sud in alcuni casi non soffrono di un complesso di inferiorità, bensì sono inferiori. Il mio non era un discorso antropologico, ma si riferiva al peso economico, organizzativo e sociale. Un territorio che esprime addirittura quattro mafie, siciliana, calabrese, napoletana e pugliese, deve essere indotto a modificarsi: cambiare abitudini, dedicarsi alla produzione di ricchezza, migliorare le condizioni ambientali. Per realizzare tale programma servono infrastrutture idonee a favorire lo sviluppo, da cui dipende poi la qualità della vita.

 

Il Meridione dispone di notevoli cervelli, copiose eccellenze e molte potenziali risorse. Tuttavia, se la politica sia locale che nazionale non è capace di sfruttare i propri beni, non possiamo applaudirla. L'inferiorità del Sud rispetto al Nord si misura attraverso il reddito pro-capite: in Lombardia 36 mila euro, in Campania 19 mila. Una differenza abissale che pone in risalto l'inadeguatezza della classe dirigente ad affrontare e risolvere i problemi che affliggono i meridionali. Naturalmente le mie frasi di senso comune hanno irritato la maggioranza dei suoi conterranei, i quali mi hanno ricoperto di improperi, convinti che il mio intento fosse quello di offenderli e non quello di stimolarli a reagire. Io sono innamorato del Molise dove ho vissuto a lungo, ne conosco la popolazione sannita, e a Guardialfiera, dove da ragazzo mi recavo, ho fatto di recente una donazione finalizzata a restaurare la campana più antica del pianeta.

Ovviamente ho ricevuto affettuosi ringraziamenti dagli amici, però hanno prevalso i rimproveri di altra gente per via delle mie dichiarazioni sulla arretratezza del Mezzogiorno. Così va il mondo. Stimato Daniele, finché varranno di più le parole (male interpretate) dei fatti, lei ed io dovremo sempre proteggerci dai cretini, una maggioranza schiacciante. Le do un consiglio: venga a Milano, che digerisce tutti, perfino me. Un'ultima annotazione che vuole essere spiritosa. Spesso napoletani e calabresi mi dicono che loro, comunque, hanno tante bellezze naturali, tra cui il mare. Vero. Ma mica le hanno fatte loro. Gliele ha regalate il Padreterno, forse dispiaciuto poiché non se le godono né le adoperano come dovrebbero.

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