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Paola De Micheli bocciata da Giuli: "La tragicomica ministra Pd su un binario morto"

Alessandro Giuli
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 Stanno perdendo anche Paola De Micheli ed è un grosso guaio per i giallorossi: smarrita in un binario morto del suo labirintico ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Nell'era del Covid-19, come pochi altri cervelli pensanti del Partito democratico, avrebbe potuto e dovuto propiziare l'ingresso dei pentastellati nell'età adulta del governo quello vero, fatto di realismo, senso della misura e autocontrollo. E invece anche lei, la ministra che più volte abbiamo lodato anche su questo giornale, si sta grillinizzando nei modi e nei contenuti. L'ultimo segnale del decorso funesto, in vista dell'immaginifica riapertura delle scuole, è arrivato con la tragicomica proposta d'includere compagni di classe e colleghi come "congiunti" sui mezzi di trasporto, in modo da aggirare l'obbligo del metro di distanza previsto dalla legge. Un'escogitazione degna della collega Lucia Azzolina, che rievoca l'astratta e cervellotica definizione di "affetti stabili" contenuta nelle autocertificazioni concepite durante il lockdown e che ha provocato la reazione stizzita dei governatori delle Regioni, oltreché i motteggi rassegnati degli osservatori politici: così non ce la possiamo fare

Non ce la può fare - La prima a non farcela più sembra appunto lei, l'esperta piacentina De Micheli, divenuta ostaggio della tirannide scientifico-burocratica inaugurata da Giuseppe Conte nella primavera scorsa, un turbine continuo di pensieri fatui e ripensamenti repentini che hanno finito per stordire ed esasperare i cittadini. Con settembre alle porte, l'assenza di una strategia si fa di ora in ora più lancinante. Tre settimane fa la ministra era dovuta intervenire frettolosamente per rassicurare gli utenti sulla sicurezza delle infrastrutture su rotaia, mentre mezza Italia dibatteva sull'opportunità di mantenere il riempimento parziale dei convogli e l'altra metà faceva già come gli pareva da giorni, sia nel trasporto locale sia in quello nazione affidato a Trenitalia (che a fine luglio la distanza di un metro aveva tentato di abolirla senza prima consultare nessuno). Lei ha cercato di cavarsela così: «È stato registrato qualche contagio in più e quindi si è deciso un approfondimento sul sistema di filtraggio dei treni, già certificato a livello europeo». In perfetta sintonia con le arabescate linee guida del governo, anche il Mit pare concentrato nella grande opera del rinviare e sopire, sopire e rinviare a data da destinarsi per i necessari approfondimenti. In attesa che il vero padrone della situazione, il Comitato tecnico-scientifico, emetta la propria sentenza oracolare sul da farsi. Mentre lo Stato e le Regioni battibeccano anche sui dettagli, De Micheli promette: l'arrivo di due decreti attuativi con una prima tranche di finanziamenti da 500 milioni di euro per potenziare il trasporto pubblico; una successiva tranche da 400 milioni; e poi una marea di progetti ancora da immaginare, ma già rubricati con il cancelletto social #ItaliaVeloce, grazie ai quattrini del Recovery Fund in arrivo (forse) per la seconda metà del 2021. Nel frattempo la campanella delle lezioni rischia di tacere o di suonare il lamento funebre per l'educazione scolastica. E perfino lei ammette in un tweet di non sentirsi affatto sicura: «Sono la mamma di un bambino di 4 anni, quando penso a come arrivare a scuola, penso anche a lui e alle sue maestre».

Ordinarietà (?) - In tutto ciò ci sarebbe l'ordinaria (si fa per dire) amministrazione, ma pure in questo caso il Mit esita, circondato com' è da interessi confliggenti. Vedi alla voce Autostrade, un dossier sul quale era previsto per il 5 agosto un accordo tra governo e Aspi che avrebbe definito l'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti e l'uscita di Atlantia (famiglia Benetton). Nulla di fatto, tutto rinviato poiché alcuni dettagli fondamentali del Piano economico-finanziario inviato il 23 luglio sono rimasti inevasi. E nel frattempo languono anche i lavori per il ripristino del ponte sul Magra crollato in Toscana tra Aulla e Massa: De Micheli ha rinviato al 10 settembre, causa «impegni istituzionali», un appuntamento fissato a ieri con la popolazione disagiata di Albiano. È l'ultimo, si spera involontario omaggio al verbo che anima il larvale Conte bis da parte della buona politica finita nel binario morto di un governo sbagliato: rinviare, aspettare, tirare a campare e scaricare ogni onere sugli scienziati. E sui cittadini. 

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