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Danilo Toninelli, scivolone sul reddito di cittadinanza: "Cambiategli gli occhiali"

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Alessandro Gonzato
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Danilo Toninelli da Soresina, piccolo comune del Cremonese, è l'uomo per tutte le stagioni: col caldo, col freddo, che sia all'opposizione o in maggioranza, ministro o peones, semina gaffe in quantità. «Sapete quante delle merci italiane, quanti degli imprenditori italiani utilizzano col trasporto principalmente ancora su gomma il tunnel del Brennero?». Vede gallerie inesistenti, il Ton. Accusa le giunte leghiste di Lombardia e Veneto di aver aumentato i pedaggi autostradali e queste gli ricordano che è stato lui, al dicastero delle Infrastrutture, a firmare il decreto che ha innalzato i pedaggi. Si parla della tragedia del Ponte Morandi, della possibile revoca della concessione ai Benetton, e lui sui social scrive: «Ho revocato la delega della concessione al mio barbiere». A corredo una foto del suo nuovo taglio di capelli. Nello studio di Porta a Porta si fa fotografare sorridente davanti al plastico del viadotto crollato.

In parlamento esulta col pugno al cielo per l'approvazione del decreto Genova, venuto dopo 43 morti. Oggi Toninelli esulta ancora, su Facebook, e lo fa per annunciare che il reddito di cittadinanza è stato un successone, e chissenefrega se perfino parte della stampa filogovernativa ne ha dichiarato il fallimento. Sentitelo: «Sito dell'Anpal (ente vigilato dal ministero del Lavoro, ndr): su un milione di persone che lo percepiscono, ben 200 mila (esattamente 196.046, ndr) hanno già trovato un lavoro, un quinto, il 20%». Caspita, un trionfo! Ammettiamo che la cifra riportata da Toninelli sia corretta: dopo un anno e mezzo ci sono ancora 800 mila persone che ricevono soldi pubblici per grattarsi la pancia sul divano, di tanto in tanto facendo dei lavoretti in nero, com' è stato dimostrato e non ci voleva molto a prevederlo. Ma è comunque dubbio che la cifra sia corretta visto che il 7 luglio (ultima data disponibile) i contratti attivi erano 100.779: tutti gli altri erano già scaduti. Toninelli, nel video, cita alcuni articoli a suo dire menzogneri usciti negli ultimi mesi. Peccato che alcuni riportino la relazione della Corte dei Conti del 10 febbraio in base a cui, poco prima del blocco totale del Paese, «i beneficiari del RdC che hanno avuto un rapporto di lavoro dopo l'approvazione della domanda» erano «circa 40 mila».

 

 

 

Possibile che con la pandemia di mezzo, le vacanze, le aziende in ginocchio e un'incertezza sul futuro senza precedenti i centri per l'impiego - quindi i famigerati navigator (altro successone secondo Toninelli) - siano riusciti a sfornare 160 mila posti? Fosse davvero così sarebbe da chiedersi cos' hanno fatto negli stessi uffici per un anno intero. In ogni caso la Corte dei Conti era stata chiara: «Per quanto riguarda il secondo pilastro del Rdc, quello finalizzato a promuovere politiche attive per il lavoro, i risultati appaiono largamente insoddisfacenti e confermano le perplessità avanzate al suo avvio». E ancora: «Soprattutto non si intravedono segni di un maggiore dinamismo dei centri per l'impiego rispetto al passato». Poi, durante la più grave epidemia degli ultimi cent' anni, il boom. Tutto è possibile nel magico mondo di Toninelli. E nel nostro è diventato perfino ministro.

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