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Vittorio Feltri su Giorgia Meloni: "Dalle percentuali omeopatiche alla lotta col M5s, una fuoriclasse della politica"

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Alla vigilia del referendum avevo scritto che i sì avrebbero ottenuto il 70 per cento e i no il 30. Mi sembra di averci azzeccato tuttavia la cosa non mi riempie di soddisfazione per una semplice ragione: vero che il voto ha modificato la Costituzione però i vincitori del plebiscito non se ne rendono conto. Infatti non pretendono che la nuova legge venga rispettata sciogliendo subito le vecchie Camere, operando la riduzione dei seggi e procedendo a elezioni sulla base delle recenti regole volute dal popolo. Essi si accontentano del risultato delle urne, non vogliono rischiare, in caso di immediate consultazioni, di essere mandati a casa in quantità. Trattasi di palese contraddizione. Sfoltiamo teoricamente le assemblee, ma in pratica lasciamole come sono altrimenti parecchi di noi dovrebbero tornare a sgobbare, ammesso che ci sia un lavoro.

Mattarella avrebbe la possibilità e il diritto di dire: avete corretto la Carta? Bene, adesso adeguiamo le istituzioni al testo che avete promosso. Nulla di tutto ciò. Gli stessi grillini, che hanno puntato alla decimazione di deputati e senatori, sono i primi a rifiutarla in nome della governabilità. Essi dicono: nessuno tocchi Conte, che ha assunto la funzione di oppio dei populisti. Altro che avvocato degli italiani. Se avessi una grana giudiziaria mi guarderei bene dal farmi assistere da lui, del quale si fidano soltanto i compagnucci di Di Maio. Il nostro da Paese ricco di storia si è trasformato in fretta in Paese dei balucchi che, in dialetto orobico, significa scemi. Il capo dello Stato va capito. Con tale orchestra di pifferi egli ha buone possibilità di essere rieletto al Quirinale, se mutano i pifferai rischia il benservito.

 

 

In ogni caso in questa tornata elettorale, l'unico partito che può vantare un successo indiscutibile è quello di Giorgia Meloni, e non solo perché un suo candidato ha dominato nelle Marche, ma anche perché la sua formazione è cresciuta dappertutto, indiscriminatamente. La ragazza in pochi anni è passata da percentuali omeopatiche a lottare gomito a gomito con i fanfaroni pentastellati. Un merito che le riconosciamo volentieri non poiché siamo generosi bensì in quanto siamo obiettivi. Ella è una fuoriclasse della politica, sa parlare alla gente dal momento che ha le idee chiare e volontà di ferro. Tutti i suoi concorrenti invece si sono usurati e sono costretti a piangere sul latte versato, fingendo di essere contenti della brutta figura rimediata. In sintesi, queste votazioni di cui si ciancia sui giornali e in tv in realtà non produrranno niente di interessante. Lo schifo generale resterà ributtante domani come lo è stato fino a ieri. 

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