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Silvia Sardone "stuprata", Maria Scandroglio "neg***a da cortile". Facci: "Insultano le leghista, Boldrini e Murgia mute"

Filippo Facci
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Ehi avanzi del boldrinismo, ehi michele murge e vari sottoprodotti dell'anti-sessismo professionista: forse non avete inteso quanto il vostro parlare di odio suoni infine odioso, perché disonesto, parziale, fazioso, settario, partigianesco e scorretto, ma soprattutto muto come un pescecane quando le vittime non sono amiche vostre. Qualche esempio? 1) Alla leghista milanese Silvia Sardone, ieri: «Ti stupriamo», «muori bruciata», «puttana schifosa», «merda», «razzista del cazzo», «figlia di troia», «zoccola»; questo nelle chat private dei profili social della Sardone dopo che si era detta contraria alla costruzione di una moschea in zona via Novara, a Milano; insulti riconducibili a stranieri chiaramente islamici, che in genere risparmiano solo chi sul tema non dice una parola.

 

 

 

2) Ancora a Silvia Sardone, da parte del renziano Gianfranco Librandi in diretta su Rete 4, ieri: «Tu pulirai i bagni degli africani», questo detto da una trottola passata in vent' anni da Forza Italia, poi Scelta Civica, poi Partito democratico e ora da Renzi, un signore che certo intendeva compiutamente «Andrai a pulire i bagni degli africani perché saranno più ricchi di noi», certo, l'espressione è un po' forte, e noi forse non avremmo fatto grandi scenate: ma loro? Loro, le boldrine, le murge, le neo-femministe di parte? Che cosa avrebbero detto, se un leghista avesse detto «pulirai i bagni degli africani» a una renziana o diessina o grillina? O boldrina? O murgina? 3) Alla candidata leghista Aylin Nica, ventenne, nata in Turchia e figlia di romeni, studentessa di economia che vive nel modenese da quando aveva 9 anni: «Zingara», «rumena e leghista, qualcuno andrà a spiegare cosa c'è nel cervello di certa gente oltre la merda», «Lo sai che la Lega è razzista?», «Sei più tagliata per Miss Italia», «Venduta al partito che odia quelli come i tuoi genitori», questo per fermarci ai messaggi social di «contenuto». 4) Alla deputata leghista e biellese Cristina Patelli, sempre via social, come da denuncia agli uffici della Polizia postale: «Se muore qualcuno per responsabilità della Lega, ti uccido». 5) Alla candidata sindaco della provincia di Trento, Monica Ceccato, con biglietti anonimi attaccati per tutto il paese di Lavis: «Ceccato Mona, vai a cacare macaca». Che almeno fa ridere.

 

 

 

6) Alla candidata regionale leghista Mariam Scandroglio, campana cresciuta nel milanese, originaria della Costa d'Avorio, ovviamente via social: «Negra da cortile», «Ridicola buffona», «se non fossi stata adottata saresti su un barcone», «negazionista», «in Costa d'Avorio saresti una prostituta», «zoccola», «ti frega un cazzo di chi muore in mare». Da segnalare anche gli insulti definiti «sessisti» (non li conosciamo) alla candidata regionale leghista Nicla Virgilio, ex vicensindaco di Aversa (Campania). 7) All'ormai collaudata Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alle Regionali della Toscana: «Scema», «fascista», «nazista», «vai a casa tua», «buffona», «questa cretina», «barbie nazista», «cervello da oca», «omofoba», «troglodita», «inetta», «gentaglia», «odiatrice degli ultimi», «fascista»; questi non sono insulti «social», ma fatti in viva voce a Livorno, nel quartiere popolare dove la Ceccardi era andata per motivi elettorali.
 

 

 

Ora l'elenco si potrebbe allungare (lo sapete) ma sarebbe stucchevole. Più stucchevole, però, è che a sinistra - dispiace, ma il problema è a sinistra - non affrontino il nodo che appunto solo la sinistra può sciogliere: quello di un anti-sessismo professionale e smaccatamente parziale, una rendita di posizione divisiva che accelera lo stesso odio che sostiene di denunciare. Questo contro una destra che può solo continuare a incassare, e però, intanto, a candidare per esempio alle Regionali più donne che uomini, e che di governatrici regionali può vantarne almeno due (sinistra: zero) su venti governatori maschi. La sinistra può fare di meglio, e, nell'attesa, il suo personale anti-sessista ha un nuovo elenco su cui lavorare. Vedi sopra.

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