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Pietro Senaldi e i sondaggi: "Giuseppe Conte incappato in due errori, così la Lega cresce"

Pietro Senaldi
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I giallorossi fanno le pentole ma non i coperchi. Dopo mesi di calo costante, il sondaggio settimanale di Swg per il Tg7 di Mentana ha dato la Lega in ripresa, poco sotto il 25%, un punto in più rispetto a sette giorni prima. Altra novità: la crescita di un partito del centrodestra non avviene a discapito degli alleati, non è un travaso di preferenze all'interno dello stesso schieramento bensì un cambio di posizionamento politico. Non serve essere dei maghi della demoscopia per collegare la risalita di Salvini al processo di sabato scorso a Catania, a conferma che la maggioranza ha fatto un autogol pazzesco nel votare in Parlamento per spedire alla sbarra l'ex ministro dell'Interno. Il leader sovranista è entrato in tribunale come imputato di sequestro di persona e ne è uscito con il pm che chiedeva l'archiviazione del giudizio e il magistrato giudicante che convocava alla sbarra Conte, Di Maio e mezzo governo grillino.

Accolta quindi la tesi della difesa di Matteo: la scelta di non far sbarcare i profughi dalla Gregoretti era comune e ne deve rispondere tutto il governo, o nessuno. È stata una figuraccia per il premier e i suoi alleati e un successo clamoroso per il leader leghista e, come da regola ferrea della politica, le vittorie portano consenso. Ora, se il giudice non proscioglierà Salvini, dovrà indagare con lui Conte e i grillini e, per coerenza e decenza, il Pd ed M5S, che si schierarono per l'incriminazione di Salvini, dovranno votare a favore del processo contro il loro premier e i loro ministri.

 

 

EBBREZZA DA POTERE
 I giallorossi però, ebbri di potere dopo otto mesi di governo in stato d'emergenza, che presto i medesimi faranno diventare dodici, non sono attenti ai segnali dei sondaggi e delle procure e, per favorire la ripresa della Lega, hanno appena abolito per decreto le leggi di Salvini in materia di sicurezza e immigrazione. Non è il solo errore della maggioranza. La pandemia ha premiato Conte e la maggioranza in termini di consensi, perché i cittadini, quando sono spaventati, si stringono intorno all'autorità, qualunque essa sia. L'emergenza, e la conseguente clausura, hanno consentito al governo di essere il solo attore sulla scena, privando la Lega di ogni argomento.

Questo ha penalizzato Salvini, che è inesorabilmente calato. È la ragione per la quale il premier ha prolungato lo stato d'emergenza, attaccandovisi come a un feticcio, malgrado le critiche di eminenti costituzionalisti, che paventano un golpe bianco, e nonostante gli altri Paesi, anche quelli più colpiti dell'Italia, continuino a gestire la situazione con un regime ordinario. Non è affatto detto però che quello che ha funzionato la prima volta porti gli stessi risultati la seconda. Gli italiani oggi hanno paura del Covid ma sono convinti di potersi proteggere autonomamente, con mascherine, prudenza e distanziamento, e sono in maggioranza ostili a restrizioni piombate dall'alto. Il Paese è ferito economicamente e in molti, specie tra imprenditori, cittadini di mezza età, partite Iva, artigiani e professionisti, la paura della miseria supera quella della malattia.

È una realtà che sfugge agli inventori del reddito di cittadinanza e a un governo che ha come unica ricetta per uscire dalla crisi l'aumento del debito e il sussidio a pioggia. Il ministro dell'Economia. Gualtieri, un comunista d'antan che ha appena annunciato l'aumento della pressione fiscale fino al 43% non ha prorogato ulteriormente i termini per il pagamento delle tasse e ha in cantiere una riforma dei balzelli che saccheggerà ulteriormente le tasche di coloro che le stanno pagando tutte, e vive come un successo un crollo del Pil dell'11%, non ha la sensibilità per accorgersi di questi umori della popolazione.

SVOLTA SINISTRA
 Immigrati e tasse. Felice per aver perso solo una Regione alle recenti Amministrative, la maggioranza giallorossa ha rispolverato la propria matrice ideologica di estrema sinistra: porte aperte a tutti e lotta al guadagno, con il terrore, certificato dalla proclamazione dello stato d'emergenza, a tenere compatto il consenso. Le richieste economiche dei settori produttivi, alle quali il governo non riesce a rispondere, e gli aiuti dell'Europa che non arrivano mai sono però i talloni d'Achille di Conte e, specularmente, i cavalli di battaglia di Salvini. In difficoltà per mesi perché la pandemia gli ha impedito di lanciare messaggi positivi e fattivi, che sono i soli che fanno lievitare il consenso, Salvini si ritrova serviti su un piatto d'argento dall'esecutivo i suoi cavalli di battaglia. Da qui, la ripresa del consenso di Matteo, per nulla intaccato dalle nebulose inchieste russe, bergamasche o genovesi sui denari della Lega, e rafforzato dalle performance di Zaia e dal lavoro dietro le quinte di Giorgetti per dare un'immagine del Carroccio capace non solo di catturare ma anche di fidelizzare il consenso degli elettori forzisti in fuga e dei grillini delusi, che ultimamente, dopo essere diventati salviniani pro tempore, guardavano solo alla Meloni.

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