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Vittorio Feltri e i monopattini, l'appello a Beppe Sale: "Qualunque idiota può scorrazzare, faccia qualcosa"

Mi dispiace tornare al tormentone dei monopattini che infestano ormai le nostre città, rompendo le scatole e non solo quelle a chiunque si trovi per strada. Essi sfrecciano da ogni angolo, sono siluri a rotelle e intimoriscono pedoni e automobilisti, chiamati dal buon senso a evitare di travolgerli per non avere grane. Ma la notizia di ieri è clamorosa e merita di essere segnalata, nella speranza che arrivi pure ai sindaci, per esempio a Sala, il dominus di Milano. In Danimarca, paese civile ordinato e pulito, il monopattino è stato dichiarato fuori legge, non si può usare perché è pericoloso e fastidioso. Saggia decisione che libera Copenaghen da un incubo: la metropoli nordica, nota per essere tra le più vivibili d'Europa, non avrà più tra i piedi quegli orribili arnesi, assurti a mezzi di trasporto tribali, che costituiscono un pericolo per chi li usa e per coloro che ci si imbattono.

 

Ancora una volta i danesi dimostrano di essere provveduti e abili nello sbarazzarsi di ciò che complica non soltanto la circolazione ma anche la vita dei suoi abitanti. Il minimo che dovremmo fare noi italioti è imitarli, invece di subire soffrendo gli effetti molesti della moda che impone la diffusione incontrollata di questi oggetti semoventi, elettrici, privi di targa e non richiedenti ai "piloti" dei medesimi nemmeno lo straccio di un patentino, cosicché qualunque idiota può scorrazzare per la via, minacciando di investire il passante. Da notare che ieri a Milano un paio di monopattisti da strapazzo sono finiti in ospedale in condizioni gravi, segno evidente che adoperare il mezzuccio è difficile e imprudente. Il sindaco Sala sarebbe obbligato a prendere atto dei fatti che riportiamo e disporre un bel divieto grazie al quale il capoluogo lombardo non abbia più a che fare con quei pazzi cui il veicolo citato sembra una soluzione ideale per districarsi nel traffico. Già Milano è stata rovinata dalla creazione di numerose piste ciclabili, a causa delle quali si deve una decelerazione impressionante della circolazione nelle strade di maggior scorrimento automobilistico, ovvio che la diffusione dei monopattini abbia rallentato il flusso delle macchine. Urge un provvedimento per ripristinare lo statu quo ante.