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Coronavirus, "se non metti la mascherina sei un criminale fascista": il governo ci vessa per nascondere le sue balle

Iuri Maria Prado
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Forse avremmo tutti quanti compreso la necessità di mettere la mascherina se il governo e le sue schiere di tecnici fossero stati un po' più sinceri e un po' meno prepotenti. Più sinceri a suo tempo, spiegando che per errore, per insipienza, per negligenza non avevano fatto nulla per approvvigionarsene, mentre invece andavano spiegando che dopotutto quel presidio era importante per il personale sanitario (che peraltro ne era sprovvisto a sua volta) ma superfluo per chiunque altro. E meno prepotenti poi, quando la mancanza di mascherina diventava motivo di vessazioni spropositate ed esponeva il criminale alla penosa retorica del governante buono costretto a essere inflessibile contro il nemico della salute pubblica. Balle prima e balle poi. E se quattro sciroccati decidono di andare in piazza a protestare c'è da farne colpa meno al loro spontaneismo ciabattone che all'azione pubblica insieme bugiarda e sopraffattoria di cui ha dato prova il governo.

 

 

Anzi, anche e proprio nell'occasione di quella manifestazione romana si è registrato l'ennesimo segno dell'improntitudine di maggioranza, con l'iniziativa di quel gruppuscolo spacciata per il pericoloso conato di un esperimento eversivo: naturalmente di stampo fascista, visto che vi si associava anche qualche buontempone a braccio teso. E che vuoi farci? Va così: l'Italia democratica delle mascherine che valorosamente insorge contro il negazionismo nero. Curiosamente, poi, l'ottemperanza alle prescrizioni del governo dei virologi è reclamata da quelli che si sono consorziati con gli scappati di casa del neo scientismo trash che avrebbe cambiato l'Italia con l'abolizione delle scie chimiche e con l'edilizia popolare delle villette in 3D. E pazienza se la portata eversiva del pensiero di Enrico Montesano è un filo meno preoccupante delle plurime uscite neonaziste di onorevolissimi esponenti grillini e degli schedatori della Casaleggio & Associati: il fascismo è lì, nel gesto anti patriottico di quello che si toglie la mascherina.

La realtà è che la ragione di scandalo per quelli che manifestavano non sta nel possibile pericolo dell'assembramento, che era un'inezia a paragone di quelli sollecitati a suon di bonus e mancati controlli su ogni spiaggia italiana giusto qualche settimana fa: sta nel timore che almeno qualcuno cominci a capire che il cosiddetto modello italiano è una bufala, e che questo convincimento si trasformi in manifestazioni più attrezzate e meno facili da ridicolizzare rispetto a quella sgangherata dell'altro giorno. 

 

 

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