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Vittorio Feltri e l'appello ai negazionisti: "Il Covid se ne frega, meglio stare in casa con la moglie che in ospedale"

Vittorio Feltri
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Che barba questo maledetto Covid di cui tutti parlano e nessuno capisce un tubo, presunti esperti compresi. Da qualche giorno, ieri in particolare, si registra a Milano, e non solo, un notevole aumento di contagiati, e non mancano quelli gravi. Ovvio che sia suonato l'allarme. La preoccupazione cresce in Italia, Campania e Lazio si consideravano protette dal cielo e invece non è così. La malattia dilaga e siamo qua tutti a chiederci perché. Il governo ha le sue colpe soprattutto poiché cerca con successo di limitare le libertà individuali, decide senza consultare il Parlamento e ignorando le istanze della opposizione. Ma attenzione. Il virus se ne frega dei decreti e di chi li critica, avanza per altri motivi.

Finita la prima fase di emergenza, riaperti gli esercizi pubblici nonché i trasporti, è successo quello che si doveva immaginare. I giovani hanno ricominciato a scorrazzare, dedicandosi con passione smodata alla movida. Il casino che avviene nei centri urbani è documentato fotograficamente e desta impressione. La circolazione del traffico è intensa. Altro che mascherine, qui serve disciplina, senso di responsabilità. Qualcuno ha accusato i mezzi di comunicazione di fare terrorismo, in realtà la paura nel momento in cui il Corona imperversava è stata utile a frenare gli istinti del popolo a lasciarsi andare. Oggi che lo spavento si è attenuato le cose iniziano a peggiorare di brutto, checché ne dicano i negazionisti portati a dire che in fondo siamo alle prese con una influenza fastidiosa.

 

 

 

Il Covid è ancora una mitragliatrice che non spara più piombo bensì gomma. In effetti il virus ha perso la iniziale carica micidiale anche se non smette di preoccupare e di riempire gli ospedali di persone in difficoltà respiratoria. Le polemiche infiammano la vita nazionale, si intensificano (non ingiustificatamente) le critiche brucianti alle autorità sanitarie e governative. Bisogna però dire ai catastrofisti di dare una occhiata a quanto accade all'estero, così comprenderanno che non siamo i più fessi del mondo. La Spagna è in ginocchio, la Francia pure, il Belgio è sdraiato, l'Inghilterra è asfittica, non parliamo degli Usa. Insomma l'Italia, nonostante l'ultima fiammata dell'infezione, è messa meglio di tanti Paesi che pretendono di darci lezioni. Cerchiamo se non di essere seri almeno di non batterci il petto, non è il caso. Semmai rimettiamoci in riga con l'esigenza di proteggerci, di non metterci in situazioni pericolose, di non considerare le famigerate mascherine una buffonata carnevalesca. Pensiamo che è meglio stare in casa, addirittura con la moglie, che in ospedale alle prese con le flebo. Abbiamo constatato che ora si crepa meno di prima, è già un vantaggio. Questo dovrebbe consolarci. 

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