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Campobasso, detenuto nigeriano aggredisce secondino a morsi e si mangia l'orecchio dell'agente

Andrea Morigi
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 Sono arrivati i cannibali. Tecnicamente, si definisce così un uomo che si alimenta di carne umana. E questo è quanto accaduto ieri nel carcere di Campobasso, dove un detenuto nigeriano si è scagliato contro quattro agenti di polizia penitenziaria, aggredendoli a morsi. Di fronte a quella furia, una delle guardie carcerarie ha avuto la peggio e si è trovata senza un brandello di orecchio, che era stato inghiottito dall'antropofago africano indicato come sofferente di una patologia psichiatrica. Così, se rientra nella categoria dei "matti", viene automaticamente discolpato. Finora episodi del genere si erano visti soltanto nei film horror come Il silenzio degli innocenti, il cui protagonista è il serial killer Hannibal Lecter, rinchiuso in un penitenziario di massima sicurezza, che si nutre spesso e volentieri dei propri simili. Ma si trattava di una narrazione cinematografica. Ora la fiction è sbarcata nelle galere italiane, insieme agli immigrati che vi sono reclusi. E non viene loro imposta nemmeno la museruola come al personaggio interpretato da Anthony Hopkins. 

La denuncia dell'ennesimo atto di barbarie ai danni delle forze dell'ordine arriva dal segretario generale del Sindacato di Polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo. Lo stesso delinquente nigeriano negli ultimi giorni, secondo la versione fornita dal sindacalista, era stato protagonista di altre due aggressioni nei confronti di poliziotti. «L'episodio di oggi riapre il tema - commenta Di Giacomo - più volte segnalato da questa sigla sindacale, dei detenuti psichiatrici abbandonati nelle galere». Gli fanno eco i deputati della Lega, Gianni Tonelli, segretario della commissione Antimafia, e Jari Colla, commissario della Lega in Molise, che esprimono «totale solidarietà e vicinanza della Lega ai poliziotti penitenziari aggrediti» e «a tutto il corpo della Polizia penitenziaria», costretto a operare «in condizioni estremamente precarie, senza garanzie e tutele. Spesso nelle carceri si tende a stigmatizzare la condizione dei detenuti, ma mai una parola di riguardo nei confronti degli operatori e delle forze dell'ordine, che versano in situazioni ben più gravi e precarie». Giace ancora in Parlamento la proposta del Carroccio «che prevede di collocare su tutte le divise, auto di servizio e celle di sicurezza apposite telecamere in grado di videofonoregistrare ciò che accade».

 

 

«Subito taser e spray al peperoncino ai poliziotti penitenziari», invoca il Questore della Camera e presidente della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia, Edmondo Cirielli, visto che «l'emergenza sicurezza è sfuggita di mano al ministro della Giustizia Bonafede». Per questo, l'esponente di FdI avanza una proposta: «Siamo di fronte a un episodio agghiacciante, all'ennesima inaudita violenza da parte di un delinquente straniero, che auspico sia immediatamente espulso per scontare la pena nel suo Paese d'origine» e chiede «che intervenga direttamente il premier Conte, prendendo il posto del Guardasigilli, perché non è capace di difendere la Polizia penitenziaria». Risvegliatosi all'improvviso, l'avvocato siciliano che riveste l'incarico di ministro della Giustizia tenta tardivamente di rimediare attraverso disposizioni approvate dal governo per limitare la diffusione del contagio da Covid 19 e che prevedono la detenzione domiciliare per chi sta scontando pene brevi, ma con l'applicazione del braccialetto elettronico. Il leader della Lega Matteo Salvini e la responsabile del Dipartimento Giustizia della Lega, Giulia Bongiorno lo avvertono prima: «Non si azzardi a promuovere un altro Svuotacarceri per la felicità dei criminali. I cittadini, le Forze dell'Ordine e la magistratura stanno pagando un prezzo altissimo per l'inadeguatezza del Guardasigilli e di tutto il governo».

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