Cerca
Logo
Cerca
+

Flavio Briatore, lo sfogo: "Coronavirus? La gente presa per il cu*** da Conte, perché ha ragione chi protesta"

Gianluca Veneziani
  • a
  • a
  • a

Flavio Briatore, a fine agosto lei è rimasto positivo al Covid ed è tornato negativo a metà settembre. Oggi come sta?
«Molto bene. In realtà solo i primi due giorni di Covid ho avuto febbre poi, finita la quarantena, non ho avuto più né stanchezza né niente. Magari uno dovrebbe dire che è stato malissimo, e invece per me il Covid è stato solo un'influenza. In passato ho avuto influenze peggiori. Ciò non toglie che altra gente l'abbia presa in forma molto più grave».

La sua guarigione è merito anche delle terapie al San Raffaele?
«Sì, ma sono le stesse terapie per tutti, non vorrei si pensasse che esistono pazienti di serie A e serie B».

Quest' estate il Billionaire in Sardegna è stato considerato il Grande Focolaio. Più che chiudere le discoteche, avremmo dovuto chiudere le frontiere?
«L'Italia avrebbe dovuto fare come gli Emirati Arabi: certificato di negatività obbligatorio per chi arriva dall'estero. Solo se hai fatto il tampone nelle ultime 96 ore e sei negativo, puoi entrare nel Paese. Invece in Italia abbiamo la quarantena volontaria: ciascuno era libero di fare ciò che voleva. Sileri già a luglio aveva proposto il tampone obbligatorio per chi arrivava in Italia. Non è stato ascoltato. Da noi il governo dà retta solo al Cts, che è guidato da un ginecologo».

Negli Emirati lei ha appena riaperto il Billionaire.
«Sì, faremo solo ristorazione con tavoli distanziati. Ma qui è possibile chiudere alle 2 del mattino. Anche a Montecarlo la situazione è molto migliore».

E cioè?
«Hanno stabilito la chiusura dei ristoranti alle 20. Puoi andare a cena, su prenotazione, fino a quell'ora e poi restare nel locale fino alle 22. Così si consente agli esercenti di lavorare e si evita che lo Stato paghi la cassa integrazione».

Ha ragione chi protesta contro la chiusura alle 18?
«Sì, perché si sentono presi per il culo. Ci hanno rimesso di tasca propria per adeguarsi ai protocolli e ora si trovano costretti a chiudere. La beffa è che i privati rispettano le norme ma devono sacrificarsi, mentre lo Stato non ha fatto un cazzo, non ha investito in salute né adeguato i mezzi di trasporto dove si sta ammassati come sardine, e si mette a dettare regole».

Ai privati cittadini invece cosa si sente di dire?
«Che il virus c'è e bisogna mettersi le mascherine. Devono diventare come l'orologio, un accessorio fondamentale. Non sono mai stato un negazionista, ma è altrettanto vero che l'unica cosa che abbiamo capito di questo virus è che nessuno ci ha capito un cazzo, compresi i virologi».

Dai blog