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Pietro Senaldi attacca Giuseppe Conte a L'aria che tira: "Dice di aver sempre lavorato? Indecoroso, non è uno statista"

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Continua a difendersi, Giuseppe Conte, nel caso specifico da Repubblica e dall'inchiesta di un giornale "amico" in cui sono state fatte le pulci. a lui e al governo, su tutto ciò che non è stato fatto nel corso dell'estate per prevenire la seconda ondata del coronavirus. Il premier ha nuovamente respinto le accuse in un'intervista a La Stampa in cui, in buona sostanza, ha detto di aver lavorato per tutta l'estate e ha aggiunto che è stato fatto molto in vista della recrudescenza della pandemia. Un "molto" che però non si vede.

E Pietro Senaldi, ospite a L'aria che tira di Myrta Merlino su La7, commenta la difesa di Conte. Il direttore di Libero lo fa con toni tranchant, critici, aspri. "Conte risponde come un postale, dice: sono qui che lavoro. Ma le lettere intanto si accumulano. Non credo che un vero statista, come un Emmanuel Macron, faccia conferenze stampa per dire: ragazzi, ho lavorato. Mi sono preso la villetta in affitto a 30 chilometri da Palazzo Chigi. Non sono frasi decorose", taglia corto Senaldi.

Dunque, la critica prosegue: "Vero che il popolo forse non va terrorizzato, ma i primi negazionisti sono a Palazzo Chigi: ricordate lo slogan andrà tutto bene? L'Italia è prontissima? Non mettete le mascherine. Non fate la quarantena per chi arriva dalla Cina, perché è razzismo". Infine, l'ultima stoccata: "E il bonus vacanze? Tu lo fai e dopo indaghi su chi fa le feste in vacanza: per voi è una cosa normale?", conclude Pietro Senaldi.

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