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Parlamento europeo ridotto al ripostiglio delle cose inutili: "Gli effetti dell'asse Pd-M5s"

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Iuri Maria Prado
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La stracca democrazia italiana, con tutte le sue magagne, era comunque migliore rispetto al sistema che ormai l'ha sostituita, un dispositivo di potere bipolarizzato nel lavoro imbroglione degli schedatori della Casaleggio & Associati e nel vassallaggio commissariale all'ordine del capo del governo che trasforma il parlamento nel ripostiglio delle cose inutili. La democrazia rappresentativa, descritta in disgrazia se fosse stata usurpata dai pieni poteri reclamati dal capo leghista, si è sviluppata secondo il modulo grillino che l'ha ridotta a questo simulacro grazie all'impagabile supporto del collaborazionismo progressista.

 

 

Quella sinistra forse meno maleducata (non sempre), magari meno ignorante (raramente), più rispettosa in teoria (ma non in pratica) dell'ordine costituzionale, ha probabilmente creduto di contaminare l'indecenza civile e politica quei forsennati scambiandola per semplice sprovvedutezza, per un rimediabile mancato allenamento alle regole dei costumi democratici: non capendo che in realtà si trattava di ben altro, e cioè di una genuina e diversa concezione dello Stato e dei rapporti tra il potere pubblico e i cittadini, quella che non a caso ma del tutto armonicamente trova formulazione nel decreto illegale che ti toglie diritti mentre l'autocrate ti spiega il modo giusto di vivere il Natale.

Credere che tutto questo dipenda soltanto, senz' altra conseguenza, dall'accidentale posizione di potere di questi scappati di casa è ingenuo quanto confidare che un presidente del Consiglio in debito di sintassi provi a onorarlo studiando un po' anziché esibirsi nell'ulteriore conferenza stampa densa di strafalcioni: perché questa gente non è arrivata al potere non ostante la concezione che ne aveva ma esattamente grazie a questa; e il "vadino" di Giuseppe Conte altro non è che il vaffanculo con pochette, giusto come il Dpcm è il governo dell'onestà contro le lungaggini della corruzione parlamentare. Né un simile sbraco trova motivi di giustificazione nell'emergenza, anzi questa è semmai la migliore occasione di esperimento di quella cultura, che infatti non è recessiva davanti a quarantacinquemila morti e invece li scavalca per riproporsi secondo lo stesso protocollo autoritario: l'onestà di governo certificata dai decreti incensurabili e dai verbali secretati, e l'irresponsabilità dei cittadini che decidono di infettarsi durante la vacanza istigata dal bonus e sui treni lasciati senza controlli. 

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