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Roberto Formigoni, moriamo per i problemi della sanità? Ma alla salute diamo solo gli spiccioli

Roberto Formigoni
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 Questa volta sono costretto a ripetermi, e la cosa un po' mi infastidisce. Ma il fatto è che ogni settimana escono studi e analisi indipendenti (cioè non pagate dal governo) che aggiungono particolari e approfondimenti a quanto vado segnalando da tempo. L'Italia è messa sempre peggio, e quel che è ancora più grave è che il governo parla e parla, emana dpcm, prende molti provvedimenti ma non quelli necessari a scansare o ridurre il pericolo. Vediamo. Già settimana scorsa segnalavo alcuni studi che, utilizzando i dati del governo, ci collocavano tra i peggiori in Europa, e notavano che la seconda ondata del virus che ci sta tormentando non era affatto inevitabile ma evitabilissima, a patto di adottare alcune strategie.

A distanza di una settimana, nuovi studi entrano nel dettaglio, e approfondiscono errori fatti e rimedi adottabili, mentre il governo si arrende come a un destino ineluttabile ad annunciare una terza ondata. Ecco i nuovi dati, l'Italia è seconda in Europa per numero di morti ogni milione di abitanti, davanti solo al Belgio: noi 1022 decessi ogni milione, il Belgio 1516. E i paesi che sono paragonabili a noi per popolazione e anzianità vengono tutti dopo, a distanza, l'Inghilterra ha 919 decessi per milione di abitanti, la Francia 876, la Germania 247. In termini assoluti, i nostri decessi totali (62.626) stanno raggiungendo quelli inglesi (63.179) ma crescono a un ritmo maggiore e quindi li supereranno di qui a pochi giorni. Saremo il paese europeo con più morti in assoluto, mentre gli altri migliorano, noi molto meno. Se poi guardiamo fuori dall'Europa, vediamo il Giappone che ha più del doppio della nostra popolazione, una densità abitativa quasi doppia, un indice di anzianità più elevato, ma ha avuto un decimo dei contagi che abbiamo avuto noi e un trentesimo dei morti. Qualcuno dei tanti esperti di Conte ha studiato il loro modello? La causa principale delle nostre cattive "performance" la conosciamo tutti e l'abbiamo individuata da subito: la debolezza del sistema sanitario, soprattutto della medicina territoriale, la carenza di medici di base spesso abbandonati a se stessi, con poche risorse e poche strutture (e ieri il numero dei medici deceduti per Covid è arrivato a 251).

Peccato che dalla primavera a oggi non sia stato fatto nulla di sostanziale per rinforzare la medicina di territorio. Non solo, ma c'è un fatto scandaloso, che dice da solo la superficialità, di più, la cecità di questo governo: nel piano preparato per l'utilizzo dei fondi in arrivo dall'Europa, 209 miliardi, solo 9 miliardi sono destinati alla sanità. Nove miliardi, quando il fabbisogno stimato in questi mesi era di quattro volte tanto, e bisognava cominciare da subito a intervenire per colmare lacune colossali. Invece le forze di governo hanno pure rifiutato i 37 miliardi del MES (ne parliamo da mesi in questa rubrica) che l'Europa aveva destinato all'Italia a patto che li utilizzassimo tutti per la sanità. «Ci pensiamo noi» era stata la sprezzante risposta, e ora stanziano soltanto 9 miliardi, destinati fra l'altro a essere spesi in un piano pluriennale. Quel che non manca invece nell'azione del governo sono i diktat rivolti alle persone e alle famiglie. Se è stato giusto, per esempio, dare i colori alle regioni secondo l'indice dei contagi, o chiudere piste da sci e impianti di risalita, è del tutto inaccettabile l'accanimento con cui si sono voluti impedire i contatti in famiglia nei giorni più significativi delle prossime feste.

 

 

 

Stabilire che il 25 e 26 dicembre e il 1º gennaio nessuno può uscire dal proprio comune neppure per raggiungere un genitore o un figlio nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, significa imporre una sofferenza in più del tutto inutile, e stabilire una discriminazione incomprensibile tra chi abita in una grande città e chi in un piccolo comune. Un provvedimento irrazionale e persecutorio su cui il governo non ha voluto sentire ragioni. E se la norma cambierà, lo si deve solo a quelle forze parlamentari che con un voto previsto per lunedì metteranno il governo con le spalle al muro. Ma il parlamento dovrebbe anche chiarire al ministro dell'Interno Lamorgese che gli italiani non sono dei terroristi che dovranno essere «controllati nei giorni di festa da 70 mila uomini e da centinaia di droni», come la ministra ha dichiarato. Usi quegli uomini per aiutare chi ha bisogno, gli anziani soli, le persone in difficoltà. E ricordi che il governo è al servizio dei cittadini, non al di sopra di loro per opprimerli.

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