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Coronavirus, Filippo Facci: "Le mani della mafia sui vaccini "

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Filippo Facci
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Se fosse vero che la gente legge solo i titoli dei giornali, ma non gli articoli, avrebbe già trasformato in pessimistiche percezioni che la mafia lucri sul Coronavirus (allarme lanciato in maggio) e che ci sia già un mercato nero dei vaccini (battuta di Vicenzo De Luca di mercoledì scorso, presa molto sul serio) e infine che la mafia o altra criminalità organizzata, ancora, siano pronte - è la notizia di ieri - a rubare vaccini o a favorire la corruzione per ottenerli prima del tempo. Quest' ultima cosa, almeno, siamo costretti a prenderla sul serio perché la fonte è l'Interpol, secondo la quale il vaccino «è l'oro liquido del 2021, la cosa più preziosa da distribuire il prossimo anno, e la mafia e le altre organizzazioni sono già preparate. Con la diffusione dei vaccini, la criminalità aumenterà drasticamente». Questo lo ha detto Juergen Stock (il capo della Criminalpol) in un'intervista alla Wirtschaftswoche, un settimanale economico tedesco.

Ancora: «Vedremo furti e furti in magazzini e attacchi alle spedizioni di vaccini; la corruzione sarà dilagante in molti luoghi per ottenere più velocemente questo bene prezioso», ha detto. Dopodiché piacerebbe conoscere le fonti di quelle che potrebbero essere facili previsioni probabilistiche: oppure no, magari sono allarmi giustificati da un accurata attività di spionaggio preventivo. Non lo sappiamo, non ce l'hanno detto. «Un virus si diffonde dall'Asia in tutti i continenti ed è seguito da un'ondata di criminalità, una pandemia parallela di criminalità, per così dire» ha aggiunto Stock, sempre generico, sempre generalizzando sulla rivelazione che «gruppi di criminali hanno pensato fin dal primo minuto a come incassare sul Covid-19», e, invece di guadagnare sui farmaci come prima, si sono o sarebbero spostati «molto velocemente ai falsi prodotti di sanificazione, agli antivirali e alle false mascherine», e ora, «già prima che il vaccino sia autorizzato, i criminali sono pronti con i falsi vaccini».

FARMACI FALSI
Vien da chiedersi, anche qui, in che misura ci si appoggi su fatti accaduti o prevenuti oppure banalmente probabili, e il dubbio sorge a margine di un'atmosfera già sufficientemente depressiva da non dover intimorire o preoccupare prima del tempo. Chiaro, non è mai presto per fare prevenzione: ma l'osservazione andrebbe rivolta più al governo (o ai governi) col suo innegabile ritardo nella prevenzione del virus, non a considerazioni generali sulla fisiologia della criminalità: che banalmente segue il denaro, e il mercato, dall'alba dei tempi. La Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (la sigla è Sifo) tuttavia ha raccolto immediatamente l'allarme dell'Interpol (che poi non è un allarme: è un pezzo di intervista concessa a un settimanale) e ha già chiesto a tutte le istituzioni nazionali e regionali nonché alle forze dell'ordine di alzare il livello di attenzione verso i vaccini, i quali «vanno protetti e assicurati ai cittadini in ogni singolo passaggio della filiera logistica, di stoccaggio, di conservazione e di distribuzione», afferma Arturo Cavaliere, presidente della società scientifica di Farmacia ospedaliera. Marcello Pani, segretario nazionale del Sifo, riprende alla lettera le fosche previsioni dell'Interpol e dice «siamo ben coscienti della possibilità concreta di questi atti criminali, per questo riteniamo sia opportuno lanciare immediatamente un messaggio unitario affinché tutti i soggetti coinvolti siano pronti ad agire con attenzione, avviando iniziative di protezione serie e urgenti».

 

 

«ALZARE LA GUARDIA»
In sostanza, tutti stanno dicendo che le forze dell'ordine devono fare le forze dell'ordine: come se avessero bisogno di particolari incoraggiamenti. Molto più utile potrebbe essere il Progetto Padlock, un tavolo di contrasto tecnico ai furti farmaceutici avviato dall'Aifa (l'agenzia italiana del farmaco) in collaborazione con Ministero della Salute e Polizia e Procure, a cui collabora anche il Sifo. Poi bisogna vedere se il milionesimo «tavolo» produrrà qualcosa. «Occorre alzare al massimo in tutto il Paese la guardia, l'attenzione, la condivisione delle migliori pratiche: anche così assicureremo agli italiani di poter uscire da questa fase pandemica», conclude il Sifo. Mah. Resta l'impressione che vabbeh, in Italia esistono delle organizzazioni e ogni tanto devono dire qualcosa, soprattutto se altre più importanti hanno già parlato. Per ora non ci sono vere notizie, e il messaggio che resta suona così: occhio, i criminali esistono, e non c'è limite al peggio. Non proprio un messaggio natalizio. 

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