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Monopattini, in città sono una bara: ecco le cifre degli incidenti (e soprattutto le conseguenze)

Costanza Cavalli
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I milanesi non sanno andare in monopattino e cadono quasi sempre da soli: la stragrande maggioranza degli interventi dei vigili è dovuta al fatto che i guidatori "micromobili" perdono il controllo del mezzo senza una causa esterna alla loro incapacità: classificati dalla Polizia locale come "ribaltamento senza urto contro ostacolo fisso", gli incidenti "solitari" sono 99 su un totale di 233. E la prima causa delle multe? Un fenomeno largamente documentabile da chiunque giri l'occhio a una ciclabile, cioè i tizi in due sul veicolo, 244 sulle 433 sanzioni irrogate. I numeri sono stati elencati dal consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, il quale ha chiesto l'accesso agli atti sugli interventi eseguiti dalla Polizia Locale che hanno visto coinvolti monopattini elettrici dal primo gennaio al 31 ottobre: 233 appunto, di cui 214 sono avvenuti dopo il primo giugno.

E queste sono le violazioni per cui sono stati elevati verbali nel periodo 1 giugno-15 novembre: 4 multe sono state inflitte perché il guidatore circolava sulla carreggiata con acceleratori di andatura, cioè con il motore truccato (il monopattino può infatti raggiungere i 25 chilometri orari sulle piste ciclabili e su tutte le strade senza piste, dove il limite è di 50 km/h, all'interno delle aree pedonali è di 6 km/h); 8 verbali perché alla guida c'era un minore di quattordici anni: le norme italiane consentono anche ai minorenni di guidare l'oggetto più amato dalla giunta comunale, a patto che "abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età" e che indossino il casco. Non lo sanno in molti: 56 multe infatti sono state staccate perché il conducente aveva meno di diciotto anni senza indossare il casco. 

Moltissimi sembrano anche non sapere che il monopattino è individuale: sono 244 le sanzioni perché il soggetto "circolava alla guida del monopattino elettrico trasportando a bordo un'altra persona". Proseguendo: 4 multe perché il guidatore portava con sé oggetti o animali; 20 perché il cittadino non indossava il giubbotto catarifrangente (da mezz' ora dopo il tramonto, i conducenti devono indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti, le sanzioni vanno da 50 a 200 euro); una perché "circolava alla guida del monopattino elettrico senza avere il libero uso delle braccia e delle mani"; 2 perché senza luce anteriore o posteriore (le multe vanno dai 100 ai 400 euro); 3 perché la potenza del veicolo era superiore a quella prevista per legge: i monopattini elettrici sono equiparati alle bicicletta solo in caso di potenza massima 0,50 Kilowatt, se più potenti si rischiano sanzioni dai 200 agli 800 euro. «Forse qualcuno crede che il monopattino sia un gioco, ma non lo è; e quando si ha a che fare con la strada sarebbe consigliabile avere più prudenza», ha commentato De Chirico.

 

 

Ma c'è anche un altro fattore: le multe sono pochine. «Sembra che il prodigioso corpo di Polizia Locale, composto da ben 8 agenti, costituito dalla premiata ditta Scavuzzo-Granelli (la vicesindaco e l'assessore alla Mobilità, ndr) abbia fatto poco per contrastare il fenomeno. A tutti è capitato di vedere manovre spericolate dei "monopattinisti". È meno facile vedere i ghisa a bordo dei monopattini griffati Comune di Milano. Sarebbe opportuno intensificare i controlli, almeno per spiegare come non guidare un monopattino senza l'uso delle braccia e delle mani», ha concluso. Sono dati che non stupiscono: per salire su un monopattino a noleggio non sono richiesti né la patente né il senso dell'equilibrio. Vincendo lo snobismo che ci impregna quando vediamo un adulto che impettito come un piccione scorre sulla ciclabile su un monopattino elettrico, avevamo provato a essere micromobili anche noi, per una mezza mattinata. Al contrario di quanto ci si può aspettare da quanti se ne vedono andare a tutta canna in strada, correre in monopattino, anche a 25 all'ora, non suscita la strabica pazzia dell'euforia assoluta (cit. Charles Bukowski).

Ma 15 all'ora sono anche troppi per uno mediamente impreparato a un surf rasoterra con ruote piccolissime non ammortizzate, da affrontare stando in piedi. Ci vuole un po' di abilità per gestire un cosino che va molto veloce rispetto alle sue dimensioni, è come rimanere un pedone ma con le ruote. Si capisce perché tanti sono caduti da soli: si è tentati di spingere il corpo avanti, aggrapparsi al manubrio, che è la cosa da non fare perché si è rigidi e sbilanciati, basta un tombino imbucato per scomporsi perché le ruote sono piccolissime e non assorbono le asperità. E Milano ci sono da superare saltellando i binari del tram, con l'asfalto malconcio intorno; per evitare i tombini poi bisogna impostare curve dolcissime, scartare velocemente richiede perizia o il monopattino scappa via. E a dispetto di quel che si immagina, rallentare può peggiorare le cose perché aumenta l'instabilità, il che vuol dire che è difficile evitare un ostacolo improvviso senza perdere il controllo e farsi del male.

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