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Grease, la follia sessista se la prende con il film cult: "Misogino e razzista"

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Tiziana Lapelosa
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È la moda del momento: tacciare di razzismo, sessismo, misoginia, omofobia - e chi più ne ha più ne metta - pellicole che hanno fatto la storia del cinema senza contestualizzarle. Dopo "Via col vento", capolavoro che nel 1940 ha ricevuto otto premi Oscar e che 80 anni più tardi sarà bollato come razzista tanto da essere eliminato dalla piattaforma streaming HBO, ieri è toccato a Grease. Dopo che nel giorno di Santo Stefano l'inglese Bbc ha trasmesso il film di Randal Kleiser, e che tutti ricordano per i protagonisti John Travolta e Olivia Newton-John, la pellicola è finita nel mirino del "politicamente corretto". A scagliarsi contro la storia ambientata a fine Anni '50 e realizzata a fine Anni '70 sono stati i giovani che si riconoscono in movimenti quali Me Too e Black Lives Matter. «Sessista», «eccessivamente bianco», «misogino», «omofobo», e che incita allo stupro, i commenti dei critici da tastiera che hanno quindi chiesto di ritirare per sempre la pellicola che racconta la storia d'amore tra Danny e Sandy e da poco entrata a far parte della biblioteca del congresso Usa (la più grande al mondo) perché considerata "tesoro culturale della nazione".

 

 

In sintesi, si apprende dal Daily Mail, sono state bocciate, tra tante, le scene in cui uno degli amici di Danny si sdraia per spiare sotto le gonne di due studentesse, quelle in cui al ballo viene chiesto di non formare coppie omo, il passaggio della canzone "Summer Nights" in cui Danny descrive la scena di seduzione con Sandy e il coro chiede più o meno "Dimmi di più, dimmi di più, lei ha lottato?", passaggio che per gli utenti equivale all'incitamento allo stupro. Per non parlare del fatto che mancano attori di colore e coppie omo. Oggi, alle 14:30 Grease viene riproposto da Sky Cinema Due. E speriamo che non faccia saltare nessuno dalla poltrona.

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