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Vittorio Feltri a L'aria che tira: "Nessuna illusione, resta Giuseppe Conte. Meglio perdere la faccia che la paga"

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Non facciamoci troppe illusioni, per Vittorio Feltri "Giuseppe Conte rimarrà lì dov'è, al suo posto". In caso contrario - è il ragionamento che fa il direttore di Libero in collegamento con L'Aria Che Tira -, "se il presidente del Consiglio dovesse cadere, al posto suo sarebbe nominato un altro premier sempre con questa maggioranza". Nel salotto di La7 di Myrta Merlino Feltri spiega il collante di questo governo: "Al voto non si va per una ragione semplice, nessuno ha voglia di andare a casa e di rinunciare all'indennità parlamentare".

 

 

Non solo, aggiunge poi: "In caso di nuove elezioni i posti a disposizione sarebbero di meno per effetto dei tagli ai parlamentari, quindi c'è il rischio di non entrare in Parlamento". Niente scossoni, dunque. Nemmeno dopo che Matteo Renzi ha ritirato le ministre di Italia Viva e costretto Conte a verificare i numeri in Aula. "Andremo avanti come prima, un po' peggio". D'altronde - è la conclusione del direttore - la cadrega è l'unico peso perché è legata alla paga. E si sa, meglio perdere la faccia che la paga".

 

Feltri poi insiste, sottolineando come "quando riusciremo finalmente a uscire dalla crisi avremo davanti la mappa di un accrocchione gigantesco. Come si fa a non capire?". E ancora: "Rassegnamoci, non è che gli italiani sono tutti stupidi, non si fanno che accrocchi", aggiunge con un pizzico di fatalismo. Infine, sul cambio lessicale, da responsabili a costruttori, il direttore rimarca: "Possiamo usare dei termini più nobili e più morbidi ma qui stiamo a raccattare qualcuno che possa consentire al governo di zoppicare ancora per un po', non si può dire che questo sia stato uno spettacolo edificante", conclude Vittorio Feltri.

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