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Vittorio Feltri replica a Michele Serra: "Dice che uso il termine radical-chic? Menzogna, tipico dei comunisti"

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Nel mirino di Michele Serra, ci è finito Vittorio Feltri, il direttore di Libero. In un articolo su Repubblica di oggi, martedì 2 febbraio, la firma tendenza sinistra ha messo nero su bianco che il direttore sarebbe solito utilizzare il termine "radical chic". Falso. E a confermare il fatto che quanto detto sia Falso, ci pensa direttamente Feltri, su Twitter, laddove in breve cinguettio rispondere alla firma: "Michele Serra scrive su Repubblica che io uso dire radical chic. Non è vero. E non dire il vero è un esercizio tipicamente di sinistra, comunista", taglia corto il direttore replicando al "comunista Michele Serra".

 

Ma non è l'unico cinguettio. Vittorio Feltri, nella sua rassegna stampa, individua anche una frase di Antonio Padellaro che ci tiene a confutare. "Antonio Padellaro consiglia di non usare la parola poltrona per indicare il seggio parlamentare", premette il direttore di Libero. Il quale a strettissimo giro di posta aggiunge: "Vabbè usiamo divano o meglio letto visto che onorevoli e senatori non fanno che dormire e non comprano i vaccini", conclude in un mix dei due argomenti topici in questi ultimi giorni, consultazioni (ovvero poltrone) e vaccini.

 

Infine, Vittorio Feltri si spende in una ulteriore riflessione sulla parola "poltrone". "Continua la guerra alle parole - ricorda -. Poltrona è vietata. Noi a Milano usiamo cadrega e a Bergamo scagna. Cosa preferite?", chiede ai suoi follower. Domanda ovviamente retorica, quella del direttore: sempre e comunque di poltrona si tratta.

 

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