Scatti

Giuseppe Conte, tutta la tristezza in una fotografia: quel banchetto per "vendersi"

Dopo giorni di silenzio, rispunta Giuseppe Conte e improvvisa una singolare dichiarazione alla stampa davanti a un banchetto sistemato all'esterno di Palazzo Chigi dal suo portavoce Rocco Casalino. Una sorta di scenografia studiata per mostrare che il premier dimissionario è stato messo fuori dal palazzo e per avvertire i naviganti della politica che l'avvocato del popolo è ancora in campo e non intende farsi da parte.

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Dopo aver ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definito un «prezioso interlocutore di questi anni di mandato» e «gli amici della coalizione rimasti leali» (evidentemente non Matteo Renzi), Conte spiega di aver avuto un confronto aperto con Mario Draghi e di non voler sabotare nessuno: «A Draghi ho fatto gli auguri di buon lavoro. Chi mi descrive ostacolo alla formazione della nuova esperienza di governo non mi conosce, o forse parla in malafede. I sabotatori cerchiamoli altrove», ha detto il premier dimissionario.

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

A questo punto, Conte inizia a inviare i suoi messaggi. Innazitutto, auspica la nascita di «un governo politico solido» per poter affrontare la crisi economica e la pandemia. Certe sfide, continua l'avvocato di Volturara Appula, «non possono essere affidate a squadre di tecnici». Benché, in fondo, anche lui sia un tecnico, Conte parla quasi da leader e federatore della vecchia maggioranza giallorossa in questa prima uscita non in veste istituzionale. «Agli amici del Pd e di Leu» chiede di proseguire il «lavoro avviato insieme per modernizzare il Paese e che aveva già iniziato a dare i suoi frutti».

Infine si rivolge alla platea grillina, quella che in fondo l'ha portato in politica e che da giorni attende un segnale. «Mi rivolgo agli amici Movimento. Io ci sono e ci sarò» è il messaggio lanciato dal suo tavolino-predellino. Secondo alcuni un tentativo di evitare la scissione grillina, secondo altri uno sgambetto rivolto a Gigi Di Maio e alla futura leadership dei Cinquestelle. Forse semplicemente una mossa disperata per ritagliarsi ancora una parte sulla scena e magari un qualche ruolo che gli eviti di tornare a fare l'avvocato e il docente all'università di Firenze.