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Mario Draghi circondato da lacchè: "politici morti che si fingono vivi", la danza macabra secondo Renato Farina

Renato Farina
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In numerose chiese medievali, specie quelle delle valli alpine, singolari affreschi inghirlandano l'edificio sacro. Scheletri sfilano in attitudine ballerina. I teschi appaiono persino sorridenti. Ai tempi la danza macabra, o trionfo della morte, scegliete voi come chiamarla, aveva un intento pedagogico. Era un invito per il viandante che scorgeva questa processione sepolcrale a comportarsi tenendo conto del giudizio divino. Ed eccone un''altra. A cosa paragonare se non a quella sfilata di ossa traballanti il corteo dei venditori della propria anima a Mario Draghi? Che pena.

 

 

Sono morti che fingono di essere vivi. In prima fila Giuseppe Conte e Beppe Grillo si producono nella «mossa» inventata da Ninì Tirabusciò e resa sublime da Maurisa Laurito. Resta inspiegabile, essendo gli scheletri notoriamente privi di lingua, come costoro riescano a praticare il leccaculismo da cui la parola lacchè, ma forse la funzione ha creato l'organo. A ridosso del duo, che siccome sono 5 Stelle si credono étoile, ecco l'altra coppia: Nicola Zingaretti e Andrea Orlando mimano simpatici inchini, e indicano con il dito i grillini per far sapere a Draghi: te li abbiamo portati noi, adesso devi accettare i nostri aut-aut, guai se includi la Lega. Non è finita la processione. Dispiace, e duole il cuore osservare persino il più amabile dei comunisti, Pierluigi Bersani, osare il tip tap in compagnia della gentilissima senatrice Loredana De Petris che aveva appena detto: «O avanti con Conte o elezioni».

DISCIPLINA OLIMPICA
Proprio così. Era un coro. Tutta gente che ritmava: o Conte o morte. Dopo Conte il diluvio. E ora professano fede assoluta e incrollabile nel neo-salvatore della patria. Hanno cambiato solo la prima paroletta dello slogan e il gioco per loro è fatto: o Draghi o morte. Il problema è che sono loro la morte, sono stati i protagonisti di un naufragio che ha affondato la nave degli italiani, e ora vogliono proporre i loro servizi da ciurma di annegati quasi arrivassero profumati di gloria olimpica. Ehi figlioli. Gloria olimpica un par di balle. Siete campioni di salto sul carro del vincitore, ma è uno sport che non è previsto alle prossime Olimpiadi di Tokio. Peccato, perché sarebbe stata una tripletta tricolore, specie nella specialità acrobatica, con avvitamento e capriola tripla prima di accomodarsi sulla biga del nuovo imperatore. Chi li scusa fa riferimento a una tradizione nazionale in fondo identitaria: naturale perciò che questo esercizio ginnico della coscienza sia praticato pure davanti a Mario Draghi. Il contorsionismo da bambole snodabili è stato inaugurato infatti ai vagiti della neonata Repubblica: il giorno prima (quasi) tutti fascisti, quello dopo (quasi) tutti partigiani. Dunque perché stupirsi? Nessuna meraviglia, ci mancherebbe. Ma qui sta accadendo qualcosa di speciale e peggiore. Questa gente sta perpetrando una truffa con la sua danza macabra. Vuole assecondare Draghi pretendendo che indossi la maschera di Conte-ter: come se le elezioni ci fossero state davvero e le avessero vinte loro. Una settimana fa erano unanimi nel respingere l'ipotesi di un governo dei migliori con Draghi in testa. Ora vogliono farci bere il filtro della dimenticanza e ripetono: ci stiamo, siamo d'accordo, evviva il Governo Draghi + i migliori, cioè noi (Pd, M5S, Leu), ovvio.

 

 

CAMBIARE IDEA 
Zingaretti, nel colmo di questa immotivata arroganza, è stato lesto a mettere in testa il suo cappello rosso a Draghi. Non ha aspettato neppure di sentire le proposte di Super-Mario. Pretende già di trattarlo come roba di famiglia. Radunando la direzione, oltre a maledire Renzi e a porre veti alla Lega, ha detto: «È tempo di un nostro protagonismo per mettere in campo i contenuti e una visione chiara». Il tono è quello del bollettino della vittoria da Maresciallo Diaz, invece è Cadorna dopo Caporetto. È convinto con Draghi di poter dirigere la sua biga e la nostra sfiga. È lecito cambiare idea. Tutti noi siamo vedovi di qualche opinione. In tanti abbiamo perduto scommesse e toppato pronostici. Ma i tipi di cui a mo' di esempio abbiamo fatto il nome non stavano all'opposizione, la quale aveva e ha il diritto di chiedere al presidente della Repubblica la dichiarazione di fallimento della legislatura e il voto. No, questi qua avevano il potere. E ora pur di non perderlo, dato che l'esito del voto li vedrebbe annichiliti, cercano di incartarsi Draghi e portarselo nel loro club. Ma va' là, la danza macabra è finita.

 

 

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