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Vaccino, Vittorio Feltri: "Tangenti e appalti truccati, ecco che fine hanno fatto i soldi per il siero"

Vittorio Feltri
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Ieri Repubblica pubblicava in prima pagina il seguente titolo: "Covid, abusi per 2 miliardi". Non è confortante apprendere che gli sprechi avrebbero potuto essere evitati se avessimo avuto un governo meno ciarliero e più avveduto. Infatti, con la citata somma ingente gettata al vento il nostro vituperato Paese del menga, fosse stato guidato da gente meno stordita, sarebbe stato in grado di acquistare montagne di vaccini e oggi saremmo avviati a sconfiggere la pandemia. Invece siamo ancora qui ad aspettare dosi, quando altre Nazioni più oculate della nostra - Inghilterra, Austria, Ungheria, Israele, San Marino eccetera - oggi hanno risolto almeno in parte il problema delle immunizzazioni.

Stando ai dati pubblicati dal giornale diretto da Maurizio Molinari, molti quattrini sarebbero volati via in tangenti, appalti truccati e roba simile. Sicché ora siamo con l'acqua alla gola: addirittura venti procure, sempre pronte a tuffarsi nel letame, indagano su varie porcherie. Da Milano a Napoli, tra mascherine fallate e ospedali fantasma, numerosi sarebbero gli scandali. Eppure come si spiega il fatto che l'esecutivo non si sia accorto che del virus non importava un cavolo ad alcuno, mentre a molti furbacchioni premeva fare affari sporchi sulla pelle dei connazionali? Questo è un autentico mistero.

Mentre Conte sfornava divieti per gli italiani ogni cinque minuti (notturni), un manipolo di gaglioffi speculava sulla malattia del secolo, sottraendo allo Stato un capitale più efficacemente utilizzabile per proteggere i cittadini dal maledetto killer. È trascorso un anno e più dall'inizio della strage e non soltanto ci si rende conto tardivamente che qualcuno ha ciurlato nel manico, ma le nostre applauditissime autorità, pur avendo speso una fortuna per ingrassare i furfanti, non sono riuscite a mettere in sicurezza la popolazione, ancora costretta a vivere reclusa, poiché l'antidoto scarseggia e viene inoculato agli amici degli amici, non ai vecchi, i quali crepino pure così l'Inps risparmia sulle pensioni e il ragioniere generale esulta e brinda.

Io confesso di non saper governare neppure casa mia, avendone affidato il bilancio a mia moglie, la quale risparmia anche sulla luce elettrica spegnendo qualsiasi interruttore e costringendomi al buio pesto, però se fossi un ministro una cosa la farei bene: vergognarmi per aver posto la patria in un casino infernale. Cambio argomento. Sabato sera a Milano, lungo la darsena dei Navigli, è successo un finimondo. Bande di giovani hanno messo a soqquadro la zona affrontandosi violentemente.

Sono intervenute le forze dell'ordine che a fatica hanno sedato gli scontri. Male, molto male. Ricordiamoci tuttavia che i ragazzi di oggi non sono molto peggiori di quelli di ieri, che si chiamavano teppisti e ne combinavano di ogni colore. Dirò di più. In questo momento, dopo un lungo periodo di detenzione, è normale che esplodano proteste irrazionali. Pure di questo particolare bisognerebbe tener conto. Il che non significa giustificare i facinorosi. Ma ogni fenomeno, anche il peggiore, va esaminato prima di emettere condanne esagerate.

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