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DiMartedì, Pietro Senaldi e un tragico sospetto sul governo: "Sapete perché chiudono le scuole?"

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Il governo non manda i bambini a scuola illudendosi di crearsi gli elettori del futuro. La provocazione di Pietro Senaldi, in studio a DiMartedì, è amaramente verosimile. Giovanni Floris chiede al direttore di Libero se ci sia già il segno della discontinuità tra il premier Mario Draghi e il suo predecessore Giuseppe Conte: "Draghi non poteva cambiare niente perché sono le stesse persone che hanno gestito la situazione fino a pochi giorni fa", premette Senaldi, che poi va dritto al punto.

 

 

"A distanza di un anno stanno pagando i più fragili, perché è stata gestita male la distribuzione dei pochi vaccini che abbiamo, tanto che siamo tra le nazioni con meno ultra-ottantenni vaccinati. Per dare le dosi, giustamente, a medici e poi a chissà chi, e questa è una cosa da addebitare al precedente commissario (Domenico Arcuri, appena defenestrato da Draghi e sostituito col generale Figliuolo, ndr). E ora scopriamo che pagano anche i bambini, che vengono completamente descolarizzati. Forse - ironizza  Senaldi - è il modo con cui la nostra classe politica si illude di essere votata, solo dei descolarizzati possono votarli...". 

 

 

Certo, conclude Senaldi, "si è visto che Draghi vuole far qualcosa. Ha cambiato gli uomini, ha cambiato la squadra. Per ora lui non parla, e anche quello che ha detto, che l'Europa si debba svegliare sui vaccini, non c'era bisogno che arrivasse Draghi per dirlo".

 


 

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