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Nicola Zingaretti lascia la segreteria del Pd? "Adesso basta con queste micidiali rotture di pa***: la sinistra non è lo Stato"

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 Nicola Zingaretti

Iuri Maria Prado
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La crisi della sinistra. Le divisioni della sinistra. Le anime della sinistra. I valori della sinistra. Il futuro della sinistra. C'è un motivo per cui queste micidiali rotture di pa**e diventano un affare di Stato anziché rimanere materia di speculazione per militanti e sindacalisti in disuso: diventano un affare di Stato perché la sinistra "è" lo Stato. Il cambio d'un segretario di qualsiasi altro partito crea tutt' al più, e nemmeno sempre, un po' di casino e per un giorno finisce nei pastoni dei tg: ma non mobilita eserciti di editorialisti che fanno di quell'avvicendamento un punto capitale della questione pubblica, l'angoscioso romanzo delle convulsioni repubblicane. Il fatto è che quella sinistra si è costituita in un pezzo di Stato, identificandovisi e facendo sì che lo Stato in essa si identifichi: di modo che un qualunque episodio di alterazione degli assetti dell'una produce un sussulto nell'altro e viceversa.

 

 

Le questioni riguardanti la sinistra sono "istituzionali" esattamente in questo senso: riguardano in modo immediato e ineluttabile l'apparato pubblico di cui essa è parte, il corpo dello Stato che soffre o gode in proprio di ogni malanno o gioia della sinistra, come questa risente direttamente di qualsiasi movimento che interessi le cose dello Stato, che sono le sue cose. L'inaderenza elettorale della sinistra e il fatto che il suo potere sia ormai sostanzialmente indipendente da qualsiasi riscontro genuinamente politico si spiegano così, osservando come essa abbia perfino superato la propria tradizione di accreditamento per il tramite del potere e si sia specializzata nel mantenimento di una posizione di rendita molto più avanzata: "essere" potere, e cioè appunto essere Stato, ciò che rende addirittura superfluo governarlo con un capo proprio.

 

 

Una specie di stranissimo conflitto di interessi ha impedito a quella sinistra, salvo qualche incidente durato poco, di candidarsi in proprio alla guida dello Stato, e per questo motivo le sue milizie si sono sempre prestate al comando altrui: perché altrimenti si sarebbe trattato dello Stato che governa sé stesso, un cortocircuito di potere cannibalizzato. «Lo Stato siamo noi» è una retorica sciocchezza, in ogni altro caso. È una piena verità, se a dirlo è la sinistra.

 

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