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La Bce "colomba" diventerà presto un "falco"? I pericoli della finanza spiegati alla gente

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Manuela Donghi
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A Pasqua, secondo Cna Agroalimentare, su otto tavole italiane ogni dieci viene servito un dolce: uova di cioccolato, prodotti locali e territoriali, ma la regina indiscussa della giornata di festa resta decisamente la colomba. Un classico relativamente giovane, che conta poco più di cent' anni: qualche mese dopo la fine della prima guerra mondiale, uno storico produttore milanese cominciò a sfornarla per celebrare la pace ritrovata. Da allora la colomba pasquale è diventata tradizione, andando anche ben oltre i confini dell'Italia, con il suo impasto a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, completata da una ricca glassatura alle mandorle. 

La colomba è un animale docile ed è il simbolo della pace, della quiete e della positività. E lo è anche in finanza. Dove non è un dolce, ovviamente, ma si riveste di un significato che fa comunque pensare alla morbidezza dell'impasto. Ma cosa c'entrerà mai la colomba (il volatile) con il mondo dell'economia e della finanza? Presto detto: il termine è usato relativamente alle condotte messe in atto dalle Banche Centrali all'interno delle decisioni di voto prese in un contesto macroeconomico sulle politiche monetarie da adottare. Colombe e falchi, che indicano tendenze opposte come si può facilmente immaginare, sono le parole utilizzate per definire i responsabili politici o i consulenti appartenenti a un comitato. 

Le colombe votano per una maggiore flessibilità, che possa favorire tassi d'interesse bassi, con l'obiettivo di stimolare la crescita economica. Come conseguenza diretta tutto questo dovrebbe aumentare la spesa, a vantaggio dell'economia e dell'occupazione, anche se potrebbe comportare il rischio di un rialzo dell'inflazione. I falchi, al contrario, prediligono misure che mantengano sotto costante controllo l'aumento generalizzato dei prezzi, tassi di interesse più elevati e una politica fiscale restrittiva. Atteggiamento temuto soprattutto in tempi di crisi o recessione economica. 

Tanto per fare qualche esempio concreto: l'attuale governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, è falco o colomba? Senza dubbio colomba: la banca centrale americana, ha lasciato infatti i tassi invariati, rassicurando i mercati: non è ancora il momento di parlare di un rallentamento degli acquisti di titoli di Stato. Al momento è "docile" anche la Bce, la Banca centrale europea, che per dare sostegno all'economia del Vecchio Continente ha confermato la dotazione da 1.850 miliardi di euro per il Programma di acquisto di titoli anticrisi pandemica (PEPP), e ha lasciato inalterati i tassi di interesse di riferimento. 

Se prima o poi Powell e Lagarde diventeranno falchi, non è dato saperlo, di certo potrebbe succedere. Infine una curiosità: i responsabili politici e i consiglieri che non assumono una vera e propria posizione di falco o di colomba, sono chiamati piccioni. Ma questa è un'altra storia. Buona Pasqua (e buona colomba)!

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