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Vittorio Feltri, perché gli italiani sono ricchi soprattutto grazie alle disuguaglianze

Vittorio Feltri

Evviva, anche il Corriere della Sera si è accorto che il risparmio privato degli italiani è aumentato a dismisura. Un fenomeno non nuovissimo, ma sorprendente se si considera che da oltre un anno il Paese è in catalessi a causa del Covid: la chiusura generalizzata degli esercizi commerciali ha provocato enormi danni economici alla collettività. Quindi, stando a una logica terra terra, la gente dovrebbe essere ora più in bolletta rispetto al passato. Invece accade il contrario. Perché? Evidentemente il popolo, essendo costretto dalle note restrizioni a non frequentare assiduamente negozi, ristoranti, bar e luoghi di villeggiatura, spende meno del solito e di conseguenza accantona denaro e lo deposita in banca, almeno in parte cospicua.

 

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Dalle statistiche risulta che coloro che dispongono di molti contanti sono le persone mature e anziane, mentre i giovani, forse perché guadagnano meno e sono più inclini a spendere a capocchia, non hanno accumulato un gruzzolo significativo. Inoltre emerge dai dati: chi ha un titolo di studio più elevato, laureati o almeno diplomati, riesce a conservare più soldi di chi ha un lavoro più modesto. Tutto ciò a me appare normale, rientra nell'ordine naturale della umanità. Viceversa leggo qua e là che molti politici puntano alla riduzione delle disuguaglianze, operazione velleitaria, dal momento che non esiste al mondo la cosiddetta parità. E imporla a tavolino è un esercizio inutile. Basti valutare che pure dal punto di vista genetico è impossibile che voi e io troviamo un sosia. Poiché non c'è. Due persone simili magari è probabile incontrale, uguali no. Ciascuno di noi è un pianeta a se stante.

 

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Ovvio che un governo debba impegnarsi a combattere le ingiustizie sociali, però non si illuda di abolire le disuguaglianze che sono una caratteristica ineliminabile degli esseri viventi. Io ho un fratello e una sorella che non mi somigliano per niente, e ho quattro figli differenti completamente. Se si tiene conto di queste verità incontestabili si capisce che la diversità è un fattore tipico della razza non soltanto umana, ma caratterizza anche gli animali: due gatti identici non li ho mai visti per una semplice ragione: non sono mai nati. Invece di puntare alla eliminazione delle disuguaglianze, la politica deve assicurare a chiunque il minimo vitale. La collettività non può essere appiattita, chi tenta di farlo non sa in che mondo campa. I ricchi e i poveri ci sono sempre stati, e ci sarà un perché. Molti individui nati in miseria muoiono lasciando una eredità da capogiro. Non è detto che fossero ladri.