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Coronavirus e vaccini, fuori la verità: anche nel mondo scientifico le scelte sono politiche

Francesco Bertolini
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La rivincita della scienza è durata poco, purtroppo. Se la scienza è associabile all'Ema, la European Medicines Agency, l'agenzia europea del farmaco, siamo messi malissimo. Fortunatamente la scienza non coincide con questi baracconi sovranazionali, espressioni di equilibri di potere tra vari Paesi e corporazioni. Ma è indubbio che la figura che questa autorità ha fatto in queste settimane non aiuta nessuno, né gli Stati, né i cittadini. Si chiede ai cittadini, in maniera fideistica, di credere alle indicazioni del governo, che recepisce le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico (Cts) che a sua volta si appoggia alle indicazioni dell'Ema o dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ma quando le indicazioni cambiano ogni settimana qualunque fiducia viene meno; inutile che le nuove star dei talk show continuino a sostenere che i benefici delle scelte prese siano superiori ai rischi, ci mancherebbe altro.

 

La fiducia è difficile da conquistare, ma quando si perde è quasi impossibile da recuperare. La fiducia è una relazione fondata sulla dipendenza. Sia che si parli di persona fisica o di istituzione, l'altro a cui assegna fiducia ha un certo potere su di me. Un potere che però instaura un senso di responsabilità, oppure può approfittare della situazione vantaggiosa. Così facendo genera una spirale di sfiducia che logora qualsiasi legame sociale. In questi mesi disgraziati che hanno portato alla ribalta personaggi sconosciuti, si è ascoltato tutto e il contrario di tutto. Una informazione sciatta e appiattita, istituzioni allo sbando incapaci di decidere e di prendersi dei rischi, preferendo addossare ai cittadini ogni colpa. E cittadini disorientati, terrorizzati , manipolati, oggi a loro volta allo sbando. L'emergenza sanitaria della prima ondata non è mai terminata, è arrivata poi l'emergenza economica, e ora è arrivata l'emergenza psicologica di un Paese che non ce la fa più. La paura della malattia e della morte si è trasformata in paura di vivere. Ciò non sembra scalfire i protagonisti dei talk show, a cui la pandemia ha portato notorietà, potere e magari qualche nomina pubblica, prestigiosa nei loro ambienti. Ma solo nei loro ambienti ormai, perché se si facesse un sondaggio sulla credibilità dell'Ema o dell'Oms non penso che i risultati sarebbero lusinghieri. E infatti non si fanno, si continua a giocare con la salute, fisica e mentale, di milioni di persone, raccontando che tutto il mondo è nella stessa situazione; niente di più falso, in larghe aree del pianeta la vita è normale, senza mascherine, con l'economia che corre e che sta togliendo quote di mercato che non torneranno facilmente alle nostre imprese. Intanto, qui, attendiamo con ansia il prossimo comunicato Ema.

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