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Giorgia Meloni, il tesoretto di Fratelli d'Italia: quanti milioni hanno versato gli italiani nelle sue casse, trionfo politico

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Se il grosso dei sondaggi (ormai quasi tutti orientati nell'indicare il 18% o giù di lì) rappresenta una tendenza chiara, l'exploit di iscritti del 2020 (triplicati: dai 44mila del 2019 ai 130mila dell'anno scorso) senz' altro un ottimo indizio, i soldi in cassa - a maggior ragione se donati volontariamente dai contribuenti - sono la prova certa che il trend elettorale, cresciuto ininterrottamente dalle Politiche del 2018 alle ultime Regionali, è destinato a risultati da sogno rispetto ai numeri di partenza.

Ieri sera Giorgia Meloni ha guidato una fiaccolata organizzata da Fratelli d'Italia davanti a Palazzo Chigi per dire «basta coprifuoco» Parliamo di Fratelli d'Italia e delle cifre record ottenute dal partito guidato da Giorgia Meloni anche alla voce "due per mille". Ad elaborare i dati ufficiali del ministro dell'Economia è stato il think tank Openpolis che ha comparato l'incremento della quota di cittadini che hanno indicato il partito della Fiamma nell'ultima dichiarazione dei redditi, quella del 2020 (riferita all'anno 2019), con la serie storica iniziata con l'avvio della riforma del finanziamento pubblico dei partiti voluta dall'allora premier Enrico Letta nel 2015 (quando, con decreto, fu abolito il vecchio sistema dei rimborsi elettorali).

 

 

 

 

Il punto interessante, che certifica anche da questo punto di vista lo stato di grazia del partito guidato da Meloni, è proprio ciò che è avvenuto dalla vigilia delle Politiche in poi. Dal 2017 ad oggi, infatti, il dato raccolto da Fratelli d'Italia è in perenne ascesa: il partito è cresciuto sia in termini di donatori - passati da 55mila nel 2018 a 93mila nel 2019 fino al boom del 2020, pari a 164.133 - che di fondi erogati: parliamo di ben 2,2 milioni di euro, ossia un +88% rispetto all'anno precedente).

«Un andamento analogo a quello registrato nei sondaggi», spiega non a caso Openpolis rimarcando il significato "politico" con cui va interpretato il 2×1000. A differenza del vecchio rimborso automatico, infatti, qui si tratta di un gesto volontario il cui sviluppo, «dipendendo dalle preferenze dei contribuenti, riflette in parte anche lo "stato di salute" dei partiti, e soprattutto la loro capacità di mobilitare i propri simpatizzanti». Una necessità non indifferente, questa, se è vero che «la sfida» delle donazioni rappresenta un elemento imprescindibile per le forze politiche. Come spiega ancora Openpolis, infatti, «il 36% delle entrate dei partiti nel 2018 derivavano dal 2x1000».

 

 

 

Ulteriore elemento da evidenziare, per ciò che riguarda l'exploit di Giorgia & co, è che tutto ciò è avvenuto in un frangente particolare: a cavallo fra le due esperienze - gialloverde e giallofucsia - targate Giuseppe Conte. Proprio questa fase, come spiega ancora il centro studi, ha fatto registrare il record di cittadini che hanno optato per donare la propria quota ai partiti. «Sono stati quasi 1,4 milioni di italiani ovvero circa il 3,3% dei contribuenti, per un totale di 18,9 milioni di euro erogati - si legge nel report -. Si tratta del dato più elevato dall'inizio della serie storica, che aveva visto una flessione netta nel 2018, per poi tornare a crescere».

E nella stagione in cui i cittadini hanno decretato la loro maggiore fiducia ai partiti (guarda caso la stessa in cui il Movimento 5 Stelle - nato sull'onda antipolitica - è stato al governo, franando da qui in tutte le competizioni e dimezzando il proprio consenso) il soggetto che è riuscito a crescere di più è stato proprio Fratelli d'Italia. Un risultato "coerente" con i dati degli altri due maggiori partiti che, in termini assoluti, occupano i due primi posti (con FdI al terzo). Il Pd, ad esempio, guida sì la classifica del partito con più contribuenti alle spalle ma nell'ultimo anno ha registrato un calo non indifferente delle donazioni: è passato infatti dalle 572.686 del 2019 alle 496.844 del 2020. Anche la Lega - prima forza nei sondaggi elettorali, seconda nel 2x1000 - ha registrato una flessione nel 2020: precisamente un -21,8% per ciò che riguarda i fondi destinati al Carroccio dai contribuenti rispetto all'anno precedente.

 

 

 

 

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