Analisi

Paolo Becchi e le elezioni a Madrid: "Loro possono votare, noi no". Retroscena inquietante: "Solo se cala la Lega"

L'esito delle elezioni regionali della capitale spagnola Madrid sono un vero e proprio schiaffo morale al primo ministro spagnolo, il socialista Pedro Sanchéz. Il Partito popolare (Pp) guidato da Isabel Diaz Ayuso, è stato ripagato dalla strategia "aperturista" della governatrice madrilena che, contro ogni decisione di Sanchéz, ha deciso di riaprire bar e ristoranti nella sua area di competenza. Un successo dal punto di vista economico e dei contagi che non sono sfuggiti di mano, ma soprattutto elettorale, che ha notevolmente accresciuto il consenso del Pp. 65 seggi ottenuti su 136, il doppio di quanto aveva ottenuto Diaz nelle elezioni del 2019. 

 

 

A dare una lettura della vittoria politica del centrodestra, il professore Paolo Becchi, che in un Tweet scrive: "Ayuso ha criticato il governo del premier Sanchez e la sua gestione della pandemia. Madrid è l'unica grande capitale europea che ha tenuto aperti bar, ristoranti e teatri dal giugno 2020. Se sei una donna libera e senza mascherina, gli elettori ti premiano" ha analizzato Becchi. Diaz Ayuso viene quindi riconfermata a pienissimi voti, mostrando al contempo come l'emergenza sanitaria non si possa gestire soltanto con lockdown e restrizioni. A Madrid, bar, ristoranti, teatri e cinema sono infatti aperti dal giugno del 202o. Da allora, il quadro epidemiologico della Capitale non è peggiorato (secondo le previsioni dell'opposizione), anzi: L'incidenza accumulata ha smesso da tempo di essere la più elevata del Paese e il numero di nuovi casi e decessi è ormai lontano dal picco di gennaio. 

 

 

Il professore genovese da poi anche un'altra interpretazione delle elezioni madrilene: "A Madrid vincono i conservatori e possono governare senza Vox. Ma quel che più conta è che in Spagna si può votare, da noi invece no. Evidentemente il virus non c'entra" sostiene Paolo Becchi e conclude il tweet con una nota ironica: "Si voterà quando la Lega nei sondaggi non sarà più il primo partito". Dall'inizio della pandemia le elezioni si sono svolte in tutta Europa. Olanda, Germania, Spagna, mentre le Elezioni Comunali in Italia sono state rimandate, nel silenzio assoluto, verso la seconda metà di settembre 2021. Perché gli altri votano e noi non possiamo? Si domanda il professore.