Cerca
Logo
Cerca
+

Vittorio Feltri su Beppe Grillo e figlio Ciro: ha perso la testa e pure il partito, un prezzo troppo alto

Vittorio Feltri
  • a
  • a
  • a

Povero Beppe Grillo, le sue cinque stelle si sono offuscate, ma questo è ancora niente. I partiti, quando non hanno niente di interessante da dire e soprattutto da fare, tramontano, specialmente di questi tempi in cui la politica si avvia a diventare un vecchio arnese inservibile. Tuttavia, la cosa più grave è che l'anziano comico di talento paga un prezzo eccessivo per le vicende amare di Ciro, il suo erede ventenne, accusato di stupro e in procinto di essere processato per un reato grave ma non ancora accertato. 

 

Questa sporca storia, in pratica, è la dimostrazione che non sono le colpe dei padri a ricadere sui figli, piuttosto viceversa. Specialmente quando un genitore, ubbidendo a un istinto naturale, si impegna strenuamente per difendere e salvare la prole. Stando a un sondaggio affidabile, che comunque non è il Vangelo, al massimo è un termometro che misura la febbre popolare, Grillo ha perso almeno la metà dei consensi di cui ha goduto per anni. Motivo? Probabilmente il video che ha diffuso un mesetto fa, nel quale ha sfogato la sua rabbia per le disgrazie del suo ragazzone un po' leggero, facendo un discorso che molta gente ha giudicato inopportuno. La televisione spesso ti lancia, però altrettanto spesso ti affossa, dipende dalla qualità delle tue esternazioni. 

Nel caso in questione Beppe ha sopravvalutato la propria dialettica impegnandosi in una arringa apparsa alla massa poco convincente. Cosicché ha ottenuto il risultato opposto rispetto a quello che intendeva cogliere. La materia sessuale d'altronde si presta ad alimentare equivoci consistenti: se un giovane è sospettato di aver violentato una fanciulla quasi tutti sono propensi a credere che ciò sia avvenuto davvero. È convinzione diffusa che il maschio sia sempre un porco mentre le femmine siano immancabilmente delle vittime. La cultura dominante è quindi incline a condannare a prescindere dalle prove l'uomo, le cui giustificazioni sono considerate assolutamente irrilevanti. 

 

D'altronde in questo nostro vituperato Paese se un giovanotto scopa una donzella è guardato male, trattasi di un maniaco meritevole di castigo, se invece ha un rapporto con un suo compagno scatta la difesa d'ufficio. Gli omosessuali sono sacri, vanno protetti, compresi, di più: elogiati. Contrariamente a quanto cantava Gaber, la libertà non è partecipazione, ma sodomizzazione. Caro Grillo, non ho mai simpatizzato per i pentastellati, che hanno contribuito a rendere la patria peggiore, eppure in questo caso sono solidale con te: comprendo il tuo stato d'animo. Avere un membro della famiglia che rischia la galera per una orgetta squallida farebbe perdere la testa pure a me, benché ne sia privo.

 

Dai blog