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Alessandro Sallusti, troppe leggi cattive uccidono i buoni: imprenditori paralizzati

Alessandro Sallusti
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«Serve una ripresa veloce ed efficace», ha detto ieri il presidente Mattarella parlando da Cremona. Fino a qui siamo tutti d'accordo, è sul "come" raggiungere l'obiettivo che non c'è chiarezza né unità d'intenti nella maggioranza. La strada maestra sarebbe quella della semplificazioni, dello smantellamento dei vari codici - a partire da quello sugli appalti - che ingabbiano sia le imprese private che le amministrazioni pubbliche. 

 

Sinistra e grillini, tanto per cambiare, si oppongono all'idea di introdurre quelle procedure snelle ed efficaci evocate da Mattarella, prigionieri entrambi della cultura del sospetto che prevale sulla cultura d'impresa, dello Stato controllore che deve limitare le libertà dell'iniziativa privata. Negli ultimi anni si è assistito a una proliferazione di leggi, autorità di controllo e sanzioni capestro per impedire alla criminalità di infiltrarsi nel libero mercato. 

Il risultato però è stato l'opposto: le mafie hanno continuato a fare affari e il libero mercato si è trovato stritolato dalla burocrazia. Le leggi vanno fatte su misura per gli imprenditori onesti e le amministrazioni virtuose, per chi sgarra dovrebbe bastare una buona attività investigativa e un buon codice penale, sia che si parliamo di grandi appalti che di normali attività imprenditoriali. Smontare l'attuale meccanismo perverso non è più una opzione ma una necessità non più rinviabile. È urgente tornare all'originale definizione dell'onere della prova, che spetta all'accusa non certo alla difesa. 

 

Non devo cioè essere io a dimostrare di essere innocente prima di intraprendere un'azione come accade ora - per di più con procedure complicate e onerose - ma semmai deve essere lo Stato a fermarmi dimostrando la mia malafede. Come è successo nella lotta al Covid, bisogna accettare un "rischio calcolato" per rimettere in moto l'economia e il lavoro. Togliere al Paese i lacci e i lacciuoli che lo imbrigliano provocherà certamente alcuni effetti collaterali con i quali bisognerà poi fare i conti. Ma è l'unica medicina che potrà guarirci dai mali cronici che ci affliggono, l'unica strada per non sprecare l'occasione di avere in cassa la montagna di miliardi in arrivo dall'Europa.

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