Questione spinosa

Copasir, ecco perché Matteo Salvini ha detto no ad Adolfo Urso di FdI per la presidenza

Lorenzo Mottola

Le candidature del centrodestra per le Comunali difficilmente verranno decise fino a quando non verrà risolto lo scontro sulla presidenza del Copasir. E lo scontro sulla presidenza del Copasir, secondo la Lega, non può essere risolto se Giorgia Meloni non rinuncerà a sostenere la nomina di Adolfo Urso (senatore Fdi) per quell'incarico. Incarico che spetta di diritto a Fratelli d'Italia, in quanto unico partito d'opposizione. Per Matteo Salvini, tuttavia, non si può lasciare una simile responsabilità a un senatore «amico dell'Iran e nemico di Israele». Giudizi basati sul fatto che il politico Fdi ha fondato nella scorsa legislatura una società (la Italy World Services) che operava anche a Teheran. Per la Meloni non c'è nulla di oscuro in queste faccende e lo stesso Urso ha spiegato di aver lasciato la gestione al figlio quando è stato eletto a Palazzo Madama.

 

 

Ma cosa c'è dietro le accuse della Lega? Con una semplice visura, si nota che il bilancio del 2017 della Srl è stato approvato a maggio del 2018 e Urso ancora figurava come socio. Ha quindi lasciato dopo l'elezione a senatore e la nomina al Copasir, (Comitato che vigila sull'operato dei nostri 007). I dipendenti erano solo due, uno dei quali iraniano. E quest'ultimo è stato licenziato quando è stata chiusa la sede a Teheran della società. Una decisione maturata "per la preoccupante situazione politica" in Medio Oriente, si legge nel verbale. Da quel momento i fatturati della Srl sono crollati (da circa 150mila a 50mila). Per queste ragioni tra i leghisti serpeggia il sospetto che la gran parte degli affari venissero fatti proprio nell'ex Persia.

 

 

Fdi ribatte che Urso è stato anche il primo esponente della destra italiana ad essere ricevuto da Shimon Peres e ad aprire la strada ad An al rapporto con Israele. Non si può certo dire che si tratti di un simpatizzante degli ayatollah. Ma i leghisti non mollano, chiedono agli alleati di puntare su altri nomi (La Russa?) e insistono perché si dimettano tutti i membri del Copasir. Cosa che gli altri partiti non sembrano aver intenzione di concedere, perché perderebbero posti nel comitato. E nessuno ha voglia di rimetterci. Neanche Urso.