Le conseguenze

Alessandro Sallusti, la federazione Salvini-Berlusconi terrorizza la sinistra: giallorossi bloccati a un passo dal Quirinale?

Alessandro Sallusti

Chissà come andrà a finire l’annunciata federazione tra Lega e Forza Italia. A leggere ieri i giornali della sinistra radical chic male perché nata male anzi malissimo anzi «ad minchiam», come ha scritto ieri il direttore della compassata La Stampa, Massimo Giannini, che invita le destre a non ripetere gli errori fatti prima con la Casa delle Libertá e poi con il Partito delle Libertà; cioè invita le destre a ritirarsi dalla contesa e lasciare campo libero alle sinistre che, se vanno alle elezioni senza avversari, capace anche che ne vincano una (CdL e Pdl furono infatti coalizioni stra vincenti).

 

Per quanto mi sforzi, sarà un mio limite, non capisco perché questi analisti guardino con attenzione e rispetto a una convergenza politica ed elettorale tra Pd ed M5S (cioè a quanto di più innaturale ci sia) e bollino come «ad minchiam» una naturale maggiore convergenza tra due partiti (Lega e Forza Italia) alleati da 28 anni. Azzardo una ipotesi. Vuoi vedere che tanto livore e superficialità nasconde solo la paura che ancora una volta le “destre” stanno per bloccare le sinistre a un passo dalla vittoria elettorale che già pregustavano grazie all’alleanza con i Cinque Stelle degrillizati a guida del redivivo ex premier Giuseppe Conte? Già, perché non solo nell’urna ma anche nel consesso internazionale un partitone di centro-destra, e non più di destra centro come era fino a ieri la coalizione a guida Salvini, risulterebbe più appetibile e tranquillizzante per tutti, compresi i famosi mercati finanziari, che tanto possono fare per indirizzare il corso della storia.

Se Salvini fa il matto è pericoloso, se si dá una calmata è «ad minchiam»; se Berlusconi sta fermo ostaggio del suo sette per cento è uno statista, se spariglia e rilancia è vittima di «circonvenzione di incapace», come qualcuno ha scritto ieri. Insomma, io capisco che i grandi giornali tremino all’idea che il dopo Draghi non sia come se lo immaginano e auspicano, ma diamoci una calmata: le destre hanno governato per anni il Paese e attualmente governano due terzi delle regioni senza mai mettere in discussione neppure per un secondo le fondamentali libertà sancite dalla costituzione. E in nessun caso hanno governato «ad minchiam», come invece ha fatto il Pd insieme ai grillini, che se non arrivavano Draghi, Salvini e Berlusconi «ad minchiam» andavamo tutti noi.