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Vittorio Feltri a L'aria che tira, stoccata a Salvini e Letta: "Lite sulle mascherine? Spero sia un gioco delle parti, sennò vanno ricoverati"

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Un altro scontro tra Pd e Lega per l'obbligo o meno di indossare le mascherine e su cui Vittorio Feltri non lesina critiche. "Mi auguro che la polemica tra Enrico Letta e Matteo Salvini sia in realtà un gioco delle parti, altrimenti ci sarebbe da chiamare gli infermieri per farli ricoverare". In collegamento con L'Aria Che Tira su La7 il direttore editoriale di Libero ricorda che "la mascherina non ci cambia la vita, la cambia l'antidoto che ci viene iniettato per raggiungere l'immunità di gregge". Quindi è inutile mettersi a discutere. Anzi, per Feltri si tratta di "qualcosa di puerile che non può che farci ridere, ce le stiamo mettendo da un anno e mezzo e potevamo tenercele per un'altra settimana". Un'uscita che trova d'accordo gli altri ospiti della trasmissione temporaneamente condotta da Francesco Magnani. Anche i più impensabili. 

 

 

Più ottimista il commento su Mario Draghi, considerato da tutti come persona autorevole: "Fa sempre bella figura anche solo per come parla, il suo inglese è fluido e preciso, non come il mio che mi serve solo per sopravvivere in albergo". In ogni caso il direttore non crede in un suo passaggio a Bruxelles come guida europea: "L'ipotesi è peregrina, prima mandavamo in giro dei Pulcinella più che dei capi di governo". Non si discosta molto neppure sull'idea di mandarlo al Colle per il dopo-Mattarella. A riguardo "preferirei che rimanesse al governo. Stare al Quirinale per sette anni sarebbe per lui stesso una rottura di scatole".

 

 

Eppure il premier ha già dato segno di saperci fare. Anche nel faccia a faccia con Angela Merkel, l'ex numero uno della Bce ha dimostrato di poter dire la sua su tutto, Europei compresi. Draghi ha infatti chiesto di evitare di giocare la finale a Londra, là dove i contagi sono in netto aumento, nel tentativo di spostarla a Roma. Una richiesta per Feltri più che lecita. D'altronde "è una proposta e non un'imposizione. Se l'offerta sarà accettata saremo tutti felici, gioverebbe al nostro Paese". 

 

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