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Fedez e Chiara Ferragni, filo diretto: il Pd di Enrico Letta aggrappato a questi qui. Chi sono i leader occulti

Gianluca Veneziani
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Laddove c'erano Marx, Lenin e Che Guevara oggi spiccano Fedez, Marchisio e Ciampolillo. Poco male, direte voi, dato che non c'è più chi teorizza la rivoluzione o insegna a epurare fisicamente i nemici del popolo. Eppure fa tristezza vedere la sinistra ridotta così, e il suo pantheon, un tempo abitato da grandi della storia (quasi sempre grandi nel Male), oggi riempito da penosi peones, influencer furbacchioni e uno stuolo di Vip, nel senso di personaggi Veramente Ipocriti. Da due giorni è entrato a far parte dei nomi venerati dai rossi Alfonso Ciampolillo, parlamentare per caso, che partecipa alle votazioni in Senato come si prendono i voli: last minute. Già eroe del salvataggio in extremis del Conte Bis (entrò in aula allo scadere del tempo, e per confermare la validità del suo voto si dovette ricorrere al Var), l'altro ieri si è guadagnato il titolo di beniamino del mondo Lgbt grazie al suo sì all'ultimo secondo che ha consentito di respingere la mozione sospensiva del ddl Zan.

 

 

 


Dubitiamo che Ciampo avesse letto il testo di legge e sapesse cosa fosse una mozione sospensiva ma, grazie a un talento ammirevole, lui riesce sempre a fiutare quando il suo sì ono è decisivo. Ha capito cioè che i voti non si contano, ma si pesano. E il suo, Alfonso, eletto tra i 5 Stelle, lo farà pesare quando dovrà chiedere una nuova poltrona in Parlamento. Da grillino, voleva costruirsi una casa su un albero per salvare gli ulivi dalla Xylella. Da compagno gay friendly, ha compreso che è più comodo uno scranno in Senato.

 

 

 



FUTURO MINISTRO? - Magari però potrebbe andargli ancora meglio: non è escluso che l'eroe del ddl Zan diventi ministro in un futuro governo guidato da Fedez, il vero leader della sinistra, come lo ha ribattezzato ironicamente Renzi. Il marito della Ferragni predica a milioni di persone (molte più di quelle che oggi votano Pd) il vangelo del politicamente corretto, atteggiandosi a conoscitore di un decreto di legge di cui forse sa soltanto che è stato voluto da Zane riguarda i gay, e stilando liste di proscrizione, su Instagram o in diretta Rai, dei reprobi che osano mettere in discussione quel testo sacro. Lui magari vuole solo aumentare il numero di follower, ma il vero dramma è di quanti a sinistra lo prendono sul serio, organizzando dibattiti nelle sue stories e reputandolo più credibile di Letta. Che sia la volta, come capo del Pd, del Tatuato Comunista col Rolex? Influencer di tutto il mondo, unitevi. Come vicesegretario del partito vedremmo bene Claudio Marchisio, l'ex calciatore della Juve: belloccio, con un seguito mica male sui social, pronuncia frasette buoniste che tanto piacciono a sinistra. Durante gli Europei di calcio Marchisio ci è rimasto male che gli Azzurri non si siano inginocchiati all'unisono prima della partita col Galles e ha voluto annunciarlo sulla Rai: «Avrei preferito che si inginocchiassero tutti». Già, perché è tanto devoto a Black Lives Matter, lui, terzomondista attento alle sorti dei barconi, che intanto appare in foto, abbronzatissimo, su barche un tantino più costose... Però, proprio perché nel Pd le quote rosa sono importanti, a Marchisio dovrebbe affiancarsi un trio di donne: e allora ecco Aurora Ramazzotti, pasionaria neofemminista e neomoralista, nota per le intemerate contro il catcalling, cioè la pratica di fare complimenti alle donne per strada, e contro Pio e Amedeo, rei di aver sdoganato in tv le parole «negro» e «frocio».


LE CANZONI - Insieme a lei si candidano a un posto la cantante Elodie, che ha ringraziato i genitori per non averla battezzata, dopo che il Vaticano ha ficcato il naso nel ddl Zan, dimenticandosi di avere tatuata una croce sul braccio. E la showgirl Stefania Orlando, reduce dal tirocinio politico del Grande Fratello e ora arruolata come madrina per il gay pride, essendo «felicissima di supportare il ddl Zan» (anche lei, immaginiamo, dopo attenta lettura del testo di legge) e forte delle sue canzoni impegnate, vedi Bandolero in cui sforna messaggi di alto valore sociale come «Sotto un cielo straniero, prendimi Bandolero». Pare che Marx, trovandosi questi figuri sinistri nel pantheon, abbia capito un secolo e mezzo dopo l'errore che ha fatto a inventarsi il comunismo.

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