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Vittorio Feltri, l'appello a Mario Draghi: "Più soldi ai vigli del fuoco, i veri eroi silenziosi"

Vittorio Feltri

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Illustre presidente Draghi, mi scusi se la importuno per segnalarle un problema gigantesco eppure ignorato non solo dai governi ma anche dalla stampa e perfino dall'opinione pubblica. Mi riferisco al duro e rischioso lavoro dei vigili del fuoco, ai quali è affidata la sicurezza dei cittadini alle prese quotidianamente con varie calamità. In questi giorni è scoppiato un immane incendio in Sardegna, spesso i fiumi straripano, praticamente ogni dì un edificio va in fiamme. I mezzi dei pompieri sfrecciano in continuazione nelle nostre città, si precipitano in soccorso di chi è in pericolo. Nessuno ci fa caso. Automaticamente il traffico si blocca per consentire ai nemici delle disgrazie di essere veloci onde si possano presentare tempestivamente sui luoghi funestati dalla sventura e limitare i danni nonché salvare chi è in procinto di lasciarci la pelle. Essi addirittura intervengono per estrarre un gattino caduto in un chiusino di scolo, non si risparmiano mai. Le loro estese mansioni sono delicate e comportano azzardi notevoli. Non raramente si infortunano svolgendo compiti ingrati, tuttavia non mi sembra che nei loro confronti ci sia da parte delle autorità e del popolo una qualche forma di riconoscenza.

 

 

 

Una volta la gente intonava una canzoncina il cui ritornello era: «Viva i pompieri di Viggiù che quando passano i cuori incantano ...». Altri tempi, altri sentimenti. Oggi i vigili del fuoco sono considerati quali arredi urbani, ci si ricorda di loro soltanto allorché esplode una bombola di gas, un appartamento è sul punto di diventare cenere, il Seveso esonda e minaccia di far crepare annegato qualcuno, oppure se la Sardegna sta per trasformarsi in un gigantesco rogo. A nessuno di noi vengono in mente i sacrifici immensi che compiono gli uomini coraggiosi pronti a tutto per evitare sciagure. La cosa peggiore è un'altra: essi, nonostante si prodighino generosamente per la nostra tranquillità, mettendo in dubbio la loro, ricevono una paga misera, inferiore a quella di altre forze dell'ordine che pure non navigano nell'oro. Ecco, presidente Draghi, la presente lettera è una perorazione. Si occupi anche dei pompieri in modo concreto, riconosca loro uno stipendio degno e dica al capo dello Stato, che distribuisce medaglie a chiunque, di non dimenticarsi di uomini valorosi a cui, nel frattempo, rivolgo il mio personale ringraziamento.

 

 

 

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