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Tokyo 2020 dopo Euro 2020, il legittimo sospetto: bastava cacciare il grillino Vincenzo Spadafora?

Fabrizio Biasin
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Cinque anni fa, a Rio, scrivevamo una delle pagine più imbarazzanti dell'atletica leggera tricolore. Zero medaglie, zero emozioni, zero assoluto. E tutti a prenderci per il mulo: «Ué, italiani, senza un pallone tra i piedi non combinate nulla». Che poi anche con i piedi, all'epoca, facevamo abbastanza ridere. Ecco, se a un bel punto di quell'estate 2016 un marziano si fosse avvicinato a uno di noi italiani-pizza-spaghetti-mandolino-mamma e ci avesse detto «caro il mio mandolinaro, tra cinque anni a Tokyo vincerete due ori nell'atletica a distanza di 5 minuti uno dall'altro», gli avremmo dato del pazzo per almeno due motivi. Il primo: «Perché tra cinque anni marziano? Le Olimpiadi sono ogni quattro!». E lui: «È una triste storia di cinesi e pipistrelli, lascia stare...».

 

 

Il secondo: «Marziano, ma non lo vedi come siamo combinati? È un miracolo se ci fanno andare, a Tokyo». Cinque anni dopo siamo qui, nel day after, a rileggere il più bel capitolo mai scritto nella storia dell'atletica italiana. E non è solo una questione di Marcellino il ghepardo o Gianmarco il grillo, perché ci sono anche i record nel disco femminile (la Osakue) e dei 100hs (la Bogliolo), le qualificazioni alle finali dei 400hs (Sibilio) e, insomma, stiamo facendo sentire "la presenza" nella settimana che di solito ci costringe, nostro malgrado, ad essere spettatori non paganti. E invece no, questa è tutto tranne che l'estate degli «italiani spettatori non paganti», un po' perché gli spettatori non ci sono a prescindere, un po' perché siamo i protagonisti assoluti dello sport.

 

 

Lasciamo un attimo da parte le Olimpiadi (le medaglie fioccano come nespole, seppur molto bronzee), ma noialtri siamo reduci dal trionfo agli Europei del pallone, mica pizza e fichi. E lo stesso giorno del match con gli inglesi, Matteo Berrettini si è giocato una finale a Wimbledon, la prima di sempre per un azzurro. E la Nazionale di basket (impegnata domani nei quarti con la Francia) ha battuto la corazzata Serbia nelle qualificazioni e ci ha fatto godere come ricci. E potremmo andare avanti parlando del tennis che non è solo Berrettini o del nuoto che ha un futuro anche senza la Pellegrini, ma ci limitiamo a far notare che, oh, sarà un caso, ma l'Italia che arrancava e faceva figure di palta, quella stessa Italia che ha rischiato di volare a Tokyo senza bandiera per una questione di «governo che mina l'autonomia del Coni», è clamorosamente diventata protagonista intercontinentale dello sport quando... hanno eliminato il ministro dello sport. È certamente un caso, ma forse varrebbe la pena provare con qualche altro dicastero. 

 

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