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Vaccino obbligatorio, come conciliare salute e libertà: quei valori non negoziabili

Matteo Mion
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 Il dibattito sul Covid 19 sta assumendo contorni grotteschi. Dopo guelfi e ghibellini, fascisti e comunisti, interisti e juventini, il nuovo derby d'Italia è tra Si vax e No vax. La materia, però, è seria e merita ordine logico e buon senso da parte di entrambe le fazioni. È opportuno dismettere la casacca da tifosi, perché i valori in campo sono di massimo rango costituzionale: la salute e la libertà ovvero in termini concreti vaccino e green pass. Non riesco a comprendere perché a una persona vaccinata, che ha scelto tale mezzo di prevenzione per se stessa e per la collettività, non debba stare cuore la libertà di tutti. 

 

Può lo stato comprimere la libertà e il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge per la tutela della salute, pur in presenza di un vaccino non obbligatorio? Il quesito è talmente pregno di significati etici e giuridici che non merita certezze, ma dubbi e approfondimenti. La libertà è un valore assoluto o negoziabile in virtù dei numeri di posti disponibili in terapia intensiva? Cosa cambia essere vaccinati o non vaccinati rispetto a quesiti così imbarazzanti dal punto di vista etico e umano? Stigmatizzo chi mena le mani in piazza a prescindere, ma l'aggressione verbale della sinistra nei confronti di qualsivoglia interlocutore dubitativo è follia sovietica. Il dibattito sembra appartenere solo al centrodestra apostrofato fascista perché discute al suo interno. 

 

I progressisti mixano salute, libertà, vaccino e green pass in unico minestrone stalinista da ingoiare come olio di ricino. Eppure se qualcuno si fosse permesso di proporre il Green pass per chi proviene da paesi dove è diffusa l'ebola, le Cassandre rosse avrebbero strepitato. Il manganello vaccinale della sinistra vergato pari pari al Green pass fa accapponare la pelle, perché non hanno dimestichezza con il concetto di libertà estraneo al loro dna politico. Libertà e salute possono essere fuse in un unico brodo ideologico da somministrare a forza? 

Ritengo che il vaccino obbligatorio sia la soluzione di molti grattacapi giuridici e sanitari, ma finché così non sarà ho un credo intimo e profondo: giù le mani rossicce dalla Libertà! Va quindi un plauso ai vaccinati Meloni e Salvini che in Commissione hanno messo un freno. Regole sic stantibus per la propria salute è permesso essere no, si e ni vax, mentre la libertà non ammette la stessa modulazione di volontà, non è opinabile o negoziabile a norma dell'art. 3 della Costituzione italiana che fortunatamente è antifascista senza essere vergognosamente comunista come Letta e & C.

 

 

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