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Alessandro Sallusti, "fino che si è in tempo". Perché Salvini, Meloni e Cav hanno perso: l'unica via di uscita

Alessandro Sallusti
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Per il centrodestra è andata male, ma solo un po' più male di quanto si poteva sperare. Si salva la Calabria, restano aperti spiragli per Roma, Torino e Trieste, città che tra quindici giorni andranno al ballottaggio. I tre partiti - Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia - che tutti i sondaggi danno maggioranza nel Paese, non riescono a essere competitivi sul territorio. Non è una tragedia ma certo è un campanello di allarme in vista delle prossime scadenze elettorali. Si dice: candidati sbagliati. Certo, ma qualcuno li ha scelti. Si aggiunge: colpa dell'assenteismo. Ovvio, ma non penso che la gente avesse di meglio da fare, è che chi di dovere non è riuscito a motivarla a sufficienza.

 

 

 

 


Gli agguati giudiziari e mediatici certo non hanno aiutato, ma il vero problema penso sia la babele di voci che alla lunga ha stordito gli elettori a partire da quella sulla gestione del Covid: vaccini sì ma anche no, via libera al green pass ma proprio non ci piace, eccetera eccetera. E infine quell'eccesso di astio nella concorrenza tra Lega e Fratelli d'Italia che ha svilito i contenuti e trasformato le elezioni in una gara a due sulla testa dei candidati stessi. È presto per trarre conclusioni però a caldo si può già dire che la spinta propulsiva di sovranismi e populismi - di tutti i segni - sembra mostrare la corda. Lo dimostra il successo di Sala a Milano - primo sindaco a essere eletto al primo turno - quello personale di Calenda a Roma, in generale la sensazione è che nelle urne ha aleggiato un effetto Draghi, cioè voglia di una politica competente e autorevole.

 

 

 

 

 

 

Il tracollo dei Cinque Stelle, veri sconfitti di questa tornata, sta lì a dimostrarlo. Immagino che per due settimane - cioè fino al ballottaggio - si lavori per salvare il salvabile a Roma, Torino e Trieste. Ma poi servirà un tagliando: gli elettori di centrodestra ci sono e non hanno tradito con altri partiti. Bisognerebbe spiegargli con chiarezza, fino a che si è in tempo, che cosa è questa coalizione a doppia trazione, dove e con chi vuole andare. Operazione non semplice ma non più rinviabile.

 

 

 

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