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Luciana Lamorgese? Anche basta: perché al Viminale ora deve tornare un politico

Fabrizio Cicchitto
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Caro direttore, è bene non usare parole grosse come l'espressione "strategia della tensione", che nella loro inattendibilità finiscono col coprire una realtà francamente imbarazzante: come emerge anche da atti giudiziari divenuti pubblici nella vicenda dell'assalto alla Cgil, il trio di Forza Nuova Fiore, Castellino, Aronica ha preso in giro almeno due volte il ministro Lamorgese e la struttura del nostro ordine pubblico. La premessa è costituita dal fatto che la polizia postale, la Digos, i Servizi non hanno rilevato gli spostamenti massicci in corso di dimostranti che affluivano da tutta Italia, per cui gli organizzatori hanno giocato al ribasso prevedendo 1.000 partecipanti e gli apparati di sicurezza si sono organizzati in modo tale che in campo ci fosse un numero di poliziotti e carabinieri del tutto al di sotto delle necessità. In secondo luogo, l'analisi di fondo dei nostri apparati e del ministero dell'Interno è stata che si trattasse di gente pacifica per cui essa andava trattata in modo morbido e accomodante. Era sbagliata sia la previsione dei numeri sia l'analisi del movimento. Su 12.000 manifestanti, almeno 10.000 erano pacifici, ma 1.000-2.000 erano costituiti da un nucleo no vax del tutto estremista su cui si sono innestati i fascisti di Forza Nuova che in quella come in tutte le altre occasioni giocano al peggio.

 

A loro volta le Forze dell'ordine avrebbero dovuto essere attrezzate ad affrontare entrambi i tipi di manifestanti. Siccome invece l'analisi di fondo del movimento era ottimista e le conseguenze politiche erano che bisognasse evitare ad ogni costo lo scontro, ecco che Fiore, Castellino e Aronica hanno potuto mettere in atto la loro beffa dall'inizio alla fine: hanno lavorato sui numeri, dalla tribuna hanno proclamato le loro vere intenzioni, che erano quelle di attaccare la Cgil e invece nei colloqui con i dirigenti della Digos hanno espresso una posizione pur di avere l'autorizzazione del corteo, alle origini vietato. A quel punto pur di evitare lo scontro le Forze dell'ordine hanno consentito il corteo fin sotto la Cgil e qui è scattata la seconda beffa del "trio": essendo i dimostranti un numero preponderante a quel punto sono venuti meno ai patti, hanno travolto i pochi agenti in campo e così è stata presa d'assalto la Cgil e devastato il pian terreno. Attraverso questa beffa l'operazione è stata realizzata alle 18,30 dopo che comunque era stata preannunciata con due ore di anticipo, ma nessuno si era premurato di difendere adeguatamente la Cgil fidandosi delle balle raccontate dai tre. Così essi hanno ottenuto un risultato politico di grande rilievo: la sigla quasi sconosciuta di Forza Nuova è stata proiettata a livello mondiale.

 

Ora però a nostro avviso a monte di tutto ciò c'è qualcosa di più profondo, grava ancora sul ministero dell'Interno il complesso del G8 e di tutta la catena di errori che in quell'occasione fu commessa da polizia e carabinieri a fronte non solo dei black block, ma da alcune migliaia di guerriglieri italiani. Visto questo presupposto, sarebbe indispensabile che a guidare il ministero dell'Interno fosse una personalità politica del tutto autonoma da storie precedenti. Ci auguriamo che per il presente, particolarmente impegnativo visto il G20 a Roma, e per il futuro la lezione sia servita, anche perché dall'estero i tentativi di destabilizzazione nei confronti delle nazioni europee sono molto forti. I più significativi di questi centri sono in Russia. 

 

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