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Vittorio Feltri, l'affondo: "Non si eliminano gli omicidi vietando le pistole. Allora vietiamo anche i coltelli?"

Vittorio Feltri
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In questi giorni, come accade periodicamente, si discute sul possesso di armi da fuoco, le quali nella ma nidi gente scellerata provocano tragedie. Qualcuno, incompetente ma in buona fede, suggerisce quale antidoto la sospensione definitiva del commercio di tali strumenti di morte, nella convinzione che la maggioranza dei delitti si consumi tramite l'utilizzo di essi.

In realtà le vittime di sparatorie sono relativamente poche in Italia, e anche queste soccombono perché uccise da chi detiene abusivamente un'arma. Per possedere la quale legalmente bisogna superare una serie di esami piuttosto severi. Anzitutto, il richiedente del porto di una pistola è costretto a fare una domanda circostanziata: certificato medico, la motivazione che giustifichi la necessità di legittima difesa, superare una prova non banale al poligono di tiro. In pratica è difficile ottenere il permesso di andare in giro col cannone in tasca.

 

 

Dico questo per esperienza personale, avendo avuto la licenza di maneggiare una rivoltella perché abilitato dallo Stato, che ha riconosciuto serie le minacce che ho ricevuto. Grazie a Dio non ho mai avuto bisogno di premere il grilletto. E quand'anche mi fosse capitato di farlo, avrei mirato per colpire il muro onde spaventare chi mi voleva nuocere, non per ucciderlo, ovvio, primum evitare grane. Ma questi sono dettagli che inquadrano il problema dei conflitti a fuoco.

La realtà di cui non si tiene mai conto è che l'80 per cento degli assassinii non avviene in seguito a una sparatoria, bensì a causa di pugnalate. Infatti qualunque scemo dispone di un coltello e spesso, non sempre per fortuna, lo usa per farsi giustizia sommaria. Le statistiche e la cronaca dimostrano che l'oggetto più usato per ammazzare non è affatto il revolver bensì una lama affilata facile da procurarsi, senza permessi e senza superare test, è sufficiente rovistare in un cassetto della cucina. Coloro che si danno da fare per bloccare lo smercio di fucili e colt, persuasi che la responsabilità degli omicidi siano i proiettili, dovrebbero semmai battersi contro la diffusione delle posate, ciascuna delle quali può diventare letale come in effetti avviene.

 

 

Tra l'altro, proprio in questi giorni, abbiamo letto la notizia di una povera donna mandata all'altro mondo da un paio di disgraziati che l'hanno freddata con un ferro da stiro che le ha fracassato il cranio. Cosa facciamo, vietiamo la vendita dello strumento familiare alle stiratrici? Se uno ti vuole stecchire può usare, come spesso accade, anche un randello più o meno nodoso. Che ciascuno si procura agevolmente staccando un ramo da una pianta. Gli assassini sono pieni di fantasia e non li fermi abbassandola saracinesca delle armerie. La colpa delle tragedie non è mai dell'oggetto contundente ma di chi lo maneggia.

 

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